Scritto da © Maria34 - Dom, 21/11/2010 - 12:40
Bella, ma di nessun pregio, se non quello, esclusivamente personale, di essere un magnifico ricordo.
Club Mediterrané, isola di Santo Stefano. Bellissima. Un sogno. Un paradiso.
Tutto nel villaggio era splendido, organizzato bene. Attività sportive, piccoli giri in barca nelle baie limitrofe, giochini, aperitivi, spettacoli pomeridiani e serali, discoteca, ecc ...
La prima mattinata di una vacanza, si sa, è uno dei momenti più belli.
Ero d'accordo con Antonio che saremmo andati insieme a fare un giro, per così dire, di perlustrazione. Lui era già stato lì l'anno prima, e mi avrebbe fatto da cicerone.
Quindi, consumata un'abbondante colazione, giù alla spiaggia.
Ombrelloni e le sdraio ancora chiusi, ancora ampie zone d'ombra; al centro, torreggiante, la postazione sopraelevata del bagnino, anch'essa vuota.
Mentre passeggiavamo, il sole lentamente conquistava spazi sempre più grandi, ricoprendo ogni cosa e scacciando l'umido della notte.
Piano piano, una persona, un gruppetto, poi un altro ancora, cominciavano a colonizzare la spiaggia.
Noi percorremmo tutta la battigia, da un estremo all'altro, lentamente, respirando la fresca aria salmastra del mattino, prima della calura che sarebbe inevitabilmente arrivata poco dopo; poi, ci girammo per rifare il percorso in senso inverso.
In pochi minuti la situazione era cambiata.
La schiera di coloro che volevano godersi il mattino era notevolmente aumentata e stava occupando i propri spazi.
Anche il bagnino si era arrampicato sul suo alto posto di controllo.
In silenzio tornammo verso il centro della spiaggia e mano a mano che si camminava la mia attenzione era sempre più catturata dal bagnino, anzi, dalla bagnina.
Immobile, statuaria, abbronzatissima, dietro ad un grande paio di occhiali da sole, sotto ad un grande cappello di paglia a larghe tese. Avvicinandomi, potei notare anche le sinuosità di un bel costume grigio, naturalmente intero, che appena sotto la scollatura, proprio là dove un uomo struscia volentieri il suo sguardo, mostrava la pubblicità di una nota marca di sigarette: MERIT.
A un certo punto si tolse un attimo gli occhiali, per vedere col binocolo e scrutare qualcosa lontano. Un viso d'angelo.
Antonio colse il mio sguardo, sorrise, poi:
«Ti informo che l'anno scorso ci ha provato tutta la spiaggia, ma ...»
Il tono era quello di chi consigliava: - meglio lasciar perdere -.
Ma si sa, un complimento ad una bella ragazza non lo si può trattenere, specie se si è in vacanza.
Quindi non mi persi d'animo e seguendo il mio istinto, passando davanti, o meglio, sotto il suo alto seggiolone, dissi ad alta voce, in modo che sentisse :
«Quasi, quasi, mi farei una 'MERIT'»
Siefano Franco Sardi
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