Le parolacce | dialetto | Silvia De Angelis | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sfoglia le Pagine

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

Le parolacce

[img_assist|nid=8692|title=|desc=|link=popup|align=left|width=152|height=200]
Spesso negli elaborati e nelle poesie in vernacolo troviamo delle espressioni scurrili, anzi vere e proprie parolacce, che potrebbero
apparire offensive, derivanti dall'avita tradizionalità linguistica
della  Roma dei Papi, in cui la popolazione più semplice si esprimeva in un linguaggio italiano assai pesante.
 
Essi trascuravano di usare  attributi sinonimi e alternative concettuali, manifestando una semplicità espressiva di utilizzo verbale che è tipica del bagaglio culturale della popolazione
della strada.
 
Spontaneità assoluta e totale mancanza di inibizioni affidano all'espressione una particolare ricchezza, marcando la sonorità della parola e, imprimendo alla stessa, un contesto più simbolico.
Pertanto nel dialetto romanesco la parolaccia, generalmente, non si riferisce al suo significato
letterale, ma assume un senso di praticità, accettato.
Così è normale che una madre che chiami il figlio : " a fijo de 'na mignotta", senza sentirsi minimamente coinvolta in prima persona, affidi all'insulto un semplice rafforzativo del richiamo
 
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 3301 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Laura Lapietra