Scritto da © Maria34 - Lun, 11/10/2010 - 12:05
Tintinnano voci antiche,
visi lontani, palle avvelenate,
fiocchi di seta e sapori di menta
nelle strade vuote.
Segnare i giorni
con gessetti colorati
su marciapiedi da fiaba.
Regina reginella,
io sarò la statuina
che tu sceglierai
regalandomi il sole.
Farò mille passi
da leone
e mangerò il dolore.
Non chiederò perchè,
non oggi,
seminerò i miei dubbi
dentro il cuore
per le mie lacrime future
e quel nero profondo
delle perdite.
Non ero una formica,
ero molto di più
ero una stella.
Non avete visto la mia luce?
Lei mi ha scaldato nel mio viaggio,
dolcemente,
cullandomi come una madre.
Danila Corlando
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