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La poesia secondo Ungaretti - proposto da Franca

Dialogo

Shakespeare: Il resto è silenzio...
Io: Sì, ma la voglia di dire sciocchezze è troppo forte...
 

racconto: il treno della notte

Era giunta in anticipo, l’estate, quell’anno, ma nel mio cuore era piombato ancor più lesto il gelo tipico degli inverni più rigidi. L’afa soffocante permeava di sé ogni anfratto della vita che si snodava attorno, bloccando pensieri e intimorendo velleità di iniziativa.

Arte e poesia

Cattivi Pensieri

Walking distance di A. Iurilli Duhamel

La maggior parte ignora ciò che non ha nome; e la maggior parte crede all'esistenza di tutto ciò che ha un nome.
 
Le cose più semplici e quelle più importanti non hanno tutte un nome.
 

2012

Lo aspetterò come sempre, abbigliata di silenzio.
Lo odierò, come sempre, per quella sua aria arrogante e falsa.
Lo guarderò dritto in faccia alle 00.00.
Alle 00.01 sarò assolutamente indifferente al suo patetico insediamento.
 
Ce la posso fare. Come sempre.

il difetto del tempo

ha un difetto, il tempo, e testardo lo conserva, geloso della propria incolumità ai nostri ripetuti e avidi attacchi; checchè ci tentiamo, il tempo non ne vuol sapere di lasciarsi svolgere da coda a capo, e restituisce quel che gli abbiamo ricamato sopra, come per un vestito su misura che non accetta di ritornare la stoffa in avanzo.

buon anno nuovo!

tanti auguri a tutti quanti,
belli brutti e ignoranti,
è finito un altro annetto,
e s'en va sol soletto,
sulle scale tutto nuovo,
che s'acchiappa un bel tesoro,
è natale,
è l'anno nuovo,
sveglia a tutti è il ristoro,

Ti auguro abbastanza

Gioia di A.Iurilli Duhamel
Di recente in Aeroporto, mi  é capitato di essere  la  testimone di un insolito saluto  tra madre e figlia. Nel momento in cui  Ë annunciato l'imbarco del volo della  figlia, la madre  abbracciandola   le dice: "Ti voglio tanto bene e ti auguro abbastanza".

Izmir

 
Da che ha varcato l’uscio della scuola media dove lavoro nessuno ha mai mostrato di credere in lui; neppure io, che ora scrivo di lui, ho mai preso il disturbo di ascoltarlo o guardarlo.
A ben pensarci, la sua presenza è sempre stata un poco evanescente, come se la sua figura fosse avvolta da una coltre di nebbia fitta a rinserrarlo tutto.
Neppure la sua voce mi è familiare, eppure è in classe da che è suonata la prima campanella, lo scorso settembre.

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