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blog di giuseppe diodati

Corcifissi burka e sinagoghe

Ho visto la terra di Palestina
ho sentito la sabbia piena di fosforo e sangue
e le sante crociate degli uomini puri

Ho sognato un mondo
dove non fosse il credo in un Dio
a dominare le nazioni
ho sognato un mondo libero
dalle superstizioni.

Ma il Medio Evo era tornato
e i tagliatori di mani
di teste
e i custodi della vera fede
hanno ovunque troni di menzogne.

Eppure
se un Dio esiste
non ha bisogno di odio
ma d'amore
 

C'è una strada

C'è una strada
corre come il taglio di un machete
corre sull'isola
e a volte qualcuno
la percorre
ma non sempre.

C'è un sole
che la ombra
con le foglie dell'erba
di un deserto tiranno
e con i cactus ebbri di succo
di cocco e di rum
e polvere
tanta polvere.

E ci sono camion
che portano pezzi di luna
sotto coperta
e attraversano Margarita
sino alle sue spiagge spezzate dalle onde
del Caribe.

E ci sono donne
che suonano il violino
che aspettano nel bar della costa
il battello per il paradiso
una mi ha chiesto se ero io
il venditore di Yucca e di Papaya
e io le ho detto di si.

Legai un cavallo ad un raggio di luna

 

Legai un cavallo ad un raggio di luna
ma il cavallo fuggì
solo perchè ebbe paura.

Legai una barca
ad una foglia d'erba
e la barca andò via
ma solo perchè non amava la laguna.

Legai un amore
ad una pozza d'acqua piovana
ed è ancora li
perchè non ha bisogno di nodi
per durare ancora.

Notturno Chopin

 

La luna del Caribe scivola
dal mare al cielo
tra onde che spumano i crateri
e donne che aspettano gli amori.

Ma il violino della scogliera
suona Chopin
e la ragazza dei castelli di sabbia
accarezza le corde
nella penombra di una palma.

La luna del Caribe
spia le gambe della suonatrice di violino
mentre dalla bocca della donna
esce un sospiro
a spaventare l’iguana prigioniera delle spine.

Ed è un notturno di Chopin
che mi accarezza gli occhi
in questo strano sogno
dove anche i granchi
danzano sotto la luna del Caribe
mentre guardo la figura che suona
il violino
nella notte delle stelle incappucciate
e forse mi sorride.

Il matrimonio nel mare

Vi ricordate che vi ho parlato del pazzo comandante e del suo equipaggio? Immaginate il mare trasparente del parco nazionale del Morrocoy a Tucacas nel mondo fantastico chiamato Venezuela.
Lo sposo si chiama Cristian è vestito di bianco un lino leggero, gli invitati salgono sulla barca con il costume sotto gli abiti colorati.
Li salutiamo ad uno ad uno, Cristina è emozionato come un qualsiasi ragazzo del mondo il giorno del suo matrimonio.
Il comandante Mario con il suo cappello con le falde ai lati raccomanda a tutti di non mettere le Zapatos a bordo e scalzi salgono tutti.
La barca come potete vedere a due piani, montiamo le casse per la musica.
Mario fa guidare una delle ragazze per un breve tratto.
Passiamo accanto alle mangrovie dove stanno appollaiate le fregate, una ha il becco rosso, il maschio ha sempre il becco rosso.
Motoscafi passano salutando gli sposi, un pullulare di barche di ogni tipo in mezzo alle strade del mare.
Il mio amico Ronald parla con due parole di italiano stentato, ha imparato più lui l’italiano che io lo spagnolo., mentre Freddy sorride del modo e serve la birra con il ghiaccio.
La sposa si fa attendere, telefonate convulse, la colpa è del prete che ha altri servizi.
Ecco che sembra essere arrivata, ma no, la barca è di alcuni turisti che vanno su una delle tante spiagge.
Poi, finalmente la bellissima Nancy con un sorriso splendido e lo sposo che suda, ma non è il calore del sole del Caribe ha farlo sudare, ma l’emozione.
Sul ponte della barca avviene la cerimonia con il prete che deve mettere l’abito e immagino il caldo infernale che senta.
Le voci delle amiche, le parole dello sposo e la promessa d’amore per tutta la vita, con un pellicano che curioso osserva la scena. Leggi tutto »

Leggeri giorni di sole

Leggeri giorni di sole al mercato del pesce
tra squali e sirene
si respira l'odore dei Caraibi
e il vento del mare
raccoglie le spine di un sogno delicato.

Tra un canto e una ballo
la negrita sorride
e le sue gambe nere
respingono la linea del cuore

Leggeri giorni di sole
tra le note di una canzone
e una rete stesa al cielo
beccata da un pellicano

Resti di un cuore negro

Resti di un cuore negro
in un piatto di plastica
aggrovigliato ad una azalea
sporcato con il mio animo maledetto.

Resti di un cuore negro
si negro
per non cancellare i giorni dell'amore
per non ricordare quelli del pianto.

Resti, rimasugli
lasciati a seccare
sotto un sole malato
in un giorno lontano dal mondo.

Tre fili d'erba nella mano di Marcella

Tre fili d'erba
un sorriso perso nel mare
ed una vita colorata di rosso.

Tre fili nella mano di Marcella
salvando l'ultimo fiore
mentre un vuoto scontroso
la portava lontano da un amore.

E la casa colorata di giallo
aveva un camino fumante
ma nessuno seduto
nella sala da pranzo.

Tre fili d'erba
per un amore mai dimenticato
nelle mani di Marcella
in un giorno di maggio
sulla riva del mare.

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