Enzo De Camillis, l’ideatore della targa ricordo dedicata a Pier Paolo Pasolini, nel segno della giustizia di Giuseppe Lorin
Enzo De Camillis, scenografo, regista, sceneggiatore, docente, e tanto altro ancora, è l’ideatore ed il disegnatore della targa commemorativa dedicata a Pier Paolo Pasolini che abitò a monteverde dal 1953 al 1959 in Via Fonteiana 86 e dal 1959 al 1964 in Via Giacinto Carini 46. La targa si trova all’angolo tra Via Abate Ugone e Via di Donna Olimpia. |
D - Come è nata l’idea di una Targa Ricordo dedicata a Pier Paolo Pasolini?
R – Era il 2004 e pensando al quartiere monteverde dove sono nato e dove attualmente ho la scuola di Arti dello Spettacolo è praticamente inevitabile non pensare all’ideatore della poesia civile di sinistra Pier Paolo Pasolini che per tanti anni ha vissuto a monteverde; così iniziai a buttare giù “schizzi”, bozzetti, disegni. L’anno seguente, nel 2005, sarebbe stato il suo 25esimo anno dalla morte del poeta, però qui a monteverde, nel XVI Municipio, mancava una targa ricordo degna di colui che aveva ambientato il suo romanzo “Ragazzi di vita”, edito da Garzanti nel ’55, interamente ideato, pensato e scritto a monteverde dove è vissuto dal ’53 fino al 1964. Così in occasione del XXV dal complotto politico che lo volle morto e dai 50 anni dalla pubblicazione del suo romanzo, nel 2005, venne affissa in Via Abate Ugone, angolo Via di Donna Olimpia, proprio dove si trovava il fosso di Tiradiavoli, la Targa Ricordo che ancora vediamo. Era il 16 ottobre del 2005. Debbo dire che non c’è stata nessuna polemica per l’affissione di questa targa ricordo, e poi perché ci sarebbe dovuta essere, l’Italia intera dovrebbe essere fiera di aver dato i natali a questo poeta del ‘900.
D – Ti ricordi per caso se “er pecetto” era presente?
R - Er pecetto è Silvio Parrello. Certo che era presente e c’erano anche pochi altri come er pera, er cippichetto, ma a lui il “maestro lombardone” così come lo chiamava Silvio Parrello, spettò l’onore di essere citato nel primo capitolo del libro; ma non solo in quello. Pier Paolo Pasolini gli dedicò un racconto, “Il biciclettone”. Erano molto amici e Pier Paolo considerava er pecetto come un bambinetto da proteggere. Er pecetto più tempo passa e più assomiglia a Pier Paolo!
D - Enzo De Camillis ha conosciuto personalmente Pier Paolo Pasolini?
R - In un certo senso posso rispondere di sì. Veniva a cambiarsi proprio qui, tra queste mura di via Federico Ozanam 125 dove ho la sede della SAS Cinema, e poi andava a giocare a calcetto proprio qui di fronte, a monte di Splendore, dove ci sono le scuole e dove manca una targa ricordo del poeta.
D - C’è in qualche tuo film o in qualche tuo allestimento scenografico la rievocazione di quegli anni ’50 o ’60 che hanno visto Pier Paolo vivere nel quartiere di “Ragazzi di vita”?
R - Per forza di cose… Ho iniziato la mia carriera di scenografo tra bozzetti, modellini, disegni che sono serviti per la realizzazione di alcuni film di Pier Paolo. Il mio maestro è stato Dante Ferretti che realizzò le scenografie del Vangelo secondo Matteo, dei Racconti di Canterbury e di alcuni altri.
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Enzo De Camillis è anche il direttore responsabile della “S. A. S.” Scuola delle Arti dello Spettacolo ideata e fondata da lui nel 1980 nel quartiere monteverde dove è nato e dove risiede. L’unica scuola delle Arti dello Spettacolo che dà lustro al XVI Municipio e al suo attuale Presidente, Fabio Bellini; si trova in Via Federico Ozanam 125, proprio di fronte all’atelier di Silvio Parrello, er pecetto di “Ragazzi di vita”, storico romanzo di Pier Paolo Pasolini ambientato proprio nel quartiere monteverde. Enzo è stato l’allievo prediletto e l’assistente collaboratore di Dante Ferretti durante e dopo l’Accademia di Belle Arti di Via Ripetta, al ferro di cavallo, come da sempre viene chiamata quella fucina delle arti pittoriche.
Enzo De Camillis ha curato la scenografia e la messa in opera di numerosi progetti cinematografici di illustri registi da Luigi Zampa a Dino Risi a Giuseppe Tornatore a Pasquale Squitieri a Francesco Rosi a Sergio Martino a Giancarlo Giannini per il suo “Ternosecco”, a tutte le produzioni cinematografiche e televisive di Mario Cecchi Gori, con il quale ha lavorato per più di otto anni. Enzo De Camillis ha curato il catalogo, “1995 Centenario del Cinema”, descrittivo della mostra allestita a Villa Pamphilj nella Casa dei Teatri. Il Catalogo raccoglie le firme, appunto, di Enzo De Camillis, Irene Bignardi, Fabio Ferzetti, Giorgio Godetti. Negli spazi dell’Air Terminal dell’Ostiense organizza un evento performance, particolarmente curioso per la fine di quegli anni ‘90 dal titolo “Fuori di Testa” dove è riuscito a trasformare quegli spazi dell’Air Terminal in una dimensione totalmente diversa. È stata la prima applicazione del Teatro Totale dove le arti pittoriche si dissolvevano ed esaltavano nella musica, nella danza, nell’acrobatica, nell’arte drammatica, nella clownerie ed in altre forme espressive. È da quell’evento che sono emersi gli intrattenitori umoristici odierni da Luciana Littizzetto a Gabriele Cirilli, da Nosei a Masciarelli a Cinzia Leone. Insomma è stato l’evento nursery dal quale Serena Dandini ha attinto diversi talenti della comicità nazionale. La presentazione ufficiale del cortometraggio, "19 Giorni di Massima Sicurezza", che venne proiettato martedì 10 novembre 2009, al Palazzo delle Esposizioni (ingresso di via Milano 9/A - Sala Auditorium), tratta la tematica di una storia realmente accaduta che ha lasciato interdetti gli organi legislativi preposti. È stato selezionato al Med Film Festival e è da gennaio 2010 che raccoglie riconoscimenti. SINOSSI del cortometraggio: NOTE DI REGIA |
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D - In questo marasma legislativo hai trovato soddisfazione o almeno riscontro nel fatto da te denunciato con "19 Giorni di Massima Sicurezza" in forma di corto cinematografico?
R - Debbo essere sincero e… calmo. Ancora non c’è stato alcun riscontro. Mi auguro che tutto si possa risolvere con questa legislatura, con questa amministrazione politica!
D - Comunque credi nella giustizia?
R- Ho fiducia nella giustizia…
D - Quale è il tuo prossimo progetto?
R- Sarà anche il prossimo un cortometraggio dove si metterà “sotto i riflettori” un altro fatto di cronaca vera. Un fatto di cronaca che ha visto la morte di un giovane innocente… Il titolo sarà “Uno studente di nome Alessandro”. Una storia autentica, ricca di testimonianze che mi coinvolge in prima persona; tutto inizia da quel tragico 5 marzo 1982 durante l’ultima rapina dei N.A.R.; sull’ultima rapina di una giovane … che è ora in semilibertà… e del conflitto a fuoco con le forze dell’ordine che ne seguì. Un liceo artistico dalle parti di Piazza Risorgimento è stato dedicato all’unica vittima innocente: Alessandro Caravillani.
Giuseppe Lorin
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-Associazione Salotto Culturale Rosso enexiano
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