Il mio nemico
- Blog di Franco Pucci
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Amiche
Ce la farò. Ce la faremo. Insieme.
La vostra amica
GocciaDiMare
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Al Sup. Marcos
- Blog di fabiomartini
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Chihuahua. Facebook Short Posts
Ezio: "Stringo i tempi". Passato remoto: "Siamo al golpe". Futuro anteriore: "Clima soffocante". Imperfetto: "E' un giullare". Di Pietro: "Io a quello lo faccio nero". Nota del Quirinale: "Abbassare i toni della polemica. Dialogare in un clima civile. Trovare valori condivisi".
La carne è debole. E il pesce non sta messo molto meglio.
- Blog di Ezio Falcomer
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Una macchia bianca
E’ bella, oggi; sembra quasi che il trucco di ieri sera le sia rimasto addosso. Ora può girarsi, raggiungere il letto.
Prima sfiora il colletto e accarezza le maniche, poi se la preme sul naso, sulla bocca. Sorride: che stupida. Va all’armadio e cerca una stampella libera. Si sforza di non guardare il telefono anche se è lì, sul comodino.
Con gesta delicate appende la camicia nell’armadio, in mezzo alle altre, quasi a volerla nascondere. Raggiunge il bagno. Una doccia le farà bene, la aiuterà a ripulire i suoi pensieri, lavando via tutta la confusione di questi giorni. Chiude gli occhi e si lascia scivolare addosso l’acqua quasi fredda. Meccanicamente si versa lo shampoo sul palmo della mano, inizia a frizionare leggermente la testa con la punta delle dita… le sue dita sulla schiena, quella pressione lieve eppure ferma, decisa. Il calore del suo tocco, delle sue labbra sulla pelle. Le mani sulle mani, il respiro nel respiro... Un brivido la percorre, spalanca le palpebre imperlate di gocce. Respira affannosamente, gli occhi fissi contro le piastrelle. Allunga la mano verso il sapone. E’ liscio e freddo, improvviso le arriva l’odore intenso della vaniglia. Metodicamente lo passa su ogni centimetro del suo corpo: i piedi, le gambe, il ventre… E poi le braccia, il seno. I capezzoli turgidi, la pelle tesa. Il suo corpo addosso, i desideri annullati nel suo profumo, nel suo odore. Le ombre lunghe della sera che invadono la stanza; e dietro le tende socchiuse tutto il resto del mondo…
- Blog di inchiostroblu
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L'uomo-stella
Quanto dovrà stare scomodo quell'uomo cui grava sulla testa tutto il peso del lato del quadrato e che non può neanche rischiare di abbassare le braccia per evitare che il tetto del mondo crolli su di lui inesorabilmente. Sì, un po' come Atlante. E che dire di quell'ombelico (del mondo, come lo definirebbe qualcuno) che realmente si fa perno del cerchio, dell'orbita che gravita attorno alla sua figura?
No, non credo sia molto comodo trovarsi bloccati dentro una ruota, invenzione geniale, per carità, ma non per viverci dentro. [Poveri criceti, a cosa li condanniamo!]
Ecco, con questa breve visione d'insieme abbiamo dimostrato quanto la perfezione vitruviana, successivamente rinascimentale, abbia rovinosamente posto l'uomo al centro del mondo. Egli è creatura perfetta e proporzionata in tutte le sue parti, ma quale sovrumano peso deve sopportare questo uomo perfetto per potere confermare ad ogni passo la propria (indiscutibile...?) perfezione? Di quante responsabilità si sono fatte carico quelle spalle dai muscoli doloranti, tremanti, tese come corde di violino e quella testa orribilmente schiacchiata dall'onere della coscienza? L'uomo virtuviano non è contento e lo si vede dalla sua espressione accigliata, dalle sopracciglia aggrottate. No, direi che non lo è per niente. E lo credo bene.
Ma se pensassimo quell'uomo, quello stesso uomo, conservato dentro una stella... sì, una stella a cinque punte, quella che tutti i bambini non riescono mai a disegnare perfettamente, quella forma libera, composta da triangoli, figure perfette e stabili, saldamente poggiate a terra, ma con la punta che anela e tende all'infinito... e che potrebbe anche raggiungerlo! Cosa direbbe, allora, quell'uomo? La cui testa non deve più sopportare il peso di nulla, deve solo permettere alla sua essenza di elevarsi e le cui braccia e gambe possono anche rannicchiarsi formando una palla, una palla infuocata... un Sole?
- Blog di Alexis
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Il Gazebo
Attendeva di conoscere l'esito di un intervento operatorio che si andava prolungando oltre il previsto e, impaziente com'era, avrebbe desiderato quasi che la natura gli avesse voluto anticipare, con il suo rigoglio, un segno benevolo e comunque di speranza.
- Blog di taglioavvenuto
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Pensiero musicale
Una vibrazione che sempre mi salva...
la mia musica che vibra e pizzica la pelle sollevandola con un brivido.E cosi vorrei innamorarmi...
Sarebbe come accogliere dentro di me qualcosa di nuovo.Una filo invisibile che prenda origine da lontano,oltre i miei spazi comuni,da località sconosciute e che riesca lostesso a raggiungermi.Lascerei che quella melodia lenta pizzichi le mie emozioni più nascoste e pian piano risolga fra le punte delle mie labbra.Ne farei canzone,colonna sonora della vita di due anime destinate a sposarsi.Sarebbe come vivere per la prima volta.Sarebbe come amare per la prima volta...
Sento già che una nota si perpetua nella mente,suona in me quasi familiare...come se qualcuno me l'avesse già cantata.Un angelo?Un salvatore?...
Questa nota che pian piano si fà sempre più chiara mi culla come quando ascolto la musica più cara.E' un regalo che non è fatto di immagini,nè di carne,ma ha la forza di attraversare spazi e catapultarti dentro la tua emozione,in quel mondo fatto di solletico brividi palpiti...
Ti senti al sicuro,senti che nessuno può farti del male come se una calda coperta fosse sufficiente a difenderti dalle minacce di una realtà impastata di minacce e violenza.
- Blog di Marika
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Una storia d'altri tempi di cose andate e di cose venute...
- Blog di fabiomartini
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La parola di cinque lettere
- Blog di Franca Figliolini
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