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poeti maledetti

La rivolta delusa

 

Le cupole tremende dell’uragano da Damasco

annunciano l’urto del ferro con obici consueti,

Eppure accade

 
 
 
Eppure accade
Avere tutto il superfluo non avere l’essenziale
Essere un idolo e sentirsi nessuno
Eppure accade
Essere uno dei tanti ed essere un grande

La spina di un bacio lungo

in cima al nero l'altra notte
e di schiena al gelo
ti ho pensato
fissando la pietra
che tremava del tuo respiro

Conversazioni

Cosa dire?
Cosa scrivere?
La corona di spine è sempre posta sul capo del dannato, anche questa notte al centro di un milione d’anime perse.
Il sentimento di paura e disagio si aggiungono alla solitudine di quest’anima chiusa in se stessa.

Tetraggine

Vorrei stendermi nudo su una cengia
sotto un cielo livido di primo inverno
ad ascoltare un temporale in lontananza
avanzare nuvoloso con le sue pretese
là tra i picchi dei monti senza neve.
Contare il tempo tra i tuoni e i lampi
a pochi passi dalla coscienza desta
fino a riuscire ad addormentarmi

Confessione

 
 
Essere il fantasma di se stessi!

attimi di delirio

 
 
Un Moto indefinito d’eventi mi ha portato dove sono adesso, capire il perché non è facile, quale significato ha il cammino intrapreso non è dato saperlo.

Sarà un uomo

 

Il ragazzo è raro nell’ombra e non copre per intero

la passeggiata delle gonne. Ha una dote di luce propria

Ultima ora

 
Ciò che ferma
la macchina dei denti non somiglia al sonno,
piuttosto ad una perdita di conoscenza, una insufficienza
di lenti.
Niente altro è gabbia se non il torace
in cui scommettere ossigeno. Avvio
a dolermi del gelo, gli umori

Il mio adorato

(Son trascorsi alcuni mesi ormai
da quando,  mia piccola serpe
per poco ti comprai.)
 
Per saziar la tua fame di morte
Ti portavo pelosi sorcetti…
Delizia per il tuo palato!
 
-felino ti avvinghiavi

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