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Poesia

Posata E Radiosa Sorridi

Posata e radiosa sorridi
alla nuova vita che culli
con tenera e dolce attenzione.

Irradi la calma tranquilla
del sole che cura ogni affanno,
bellezza che nasce dal cuore.

Ma si coglie un lieve stridio
nell'armonico accordo del corpo
con lo spirito che sa cosa vuole.

E quasi mi vien da pensare
che sia l'ombra della tristezza
per una violetta mai schiusa.

      loripanni

quello che

il tempo non ha occhi
nè spalle
va
non ha nemmeno tempo
per voltarsi a guardare
quello che
sarebbe potuto accadere
se

 

è nuova ghiera, la mastico a bocconi, la trituro

è la corona più bianca del mondo
che annerisce e crolla solo sotto
l'assalto di inossidabili spiritelli.
Pin, hai indovinato di chi parlo?
no, ma dai, è facile,
son chiostri antichi, frari  amici
nel nascere dolenti,
in lamenti e pianti.
per una vita un passaggio di leccornie
e poi radi o finti.
dubbioso sorridi, mordi ridendo
il labbro sul labbro,
poi scherzando  mostri lo smalto
di quell'esercito di fanti pronti
all'assaggio,finchè il tempo  non li ferma
in ponti fasulli
seguitano
a masticar dolcezza
o digrignano rabbia.
 

Carne mia

 
Guardi. Io ti guardo che t’avvampi
seno di terra e acqua. Vaso
 
Sotto la gonna i sensi radunati

Sensazioni.

 
Voglio godere dei tuoi silenzi
amo godere dei tuoi risvegli.
 
Perdermi nei tuoi gemiti,
nelle tue sensazioni.
 
Voglio godere del tuo essere
e del tuo sentirti mia.
 
Voglio nutrirmi del tuo donarti
voglio saziarmi del tuo desiderio.
 
Amo così e null'altro chiedo.
 
Atlantis

Oltre il dolore

8133167

(foto di Diego Rocco)

Nella culla del tempo
sussurrano lievi
le voci lontane
delle anime spente.
Una nenia sommessa
accompagna fedele
i ricordi feriti,
le parole smarrite.
Fremono i petali
accarezzati dal vento.
E’ tempo di sciogliere
le catene del dolore.

Tela vuota

 
Sto cercando qualcosa
che cancelli
o semplicemente volti pagina
da quella che sono
o da quella che credono io sia.

Si prega di non tenere chiusa questa chiesa

Si prega
di non tenere chiusa questa chiesa
Dove si prega
di non lasciare chiusi quei pensieri
Annidati
in tutte quelle menti a chiave chiuse
come avide vite
comode
e il grosso guaio della neve
se non si è a casa
per il prossimo natale

Com’è fatta una poetessa?

Com’è fatta una poetessa? Con tutti quegli occhi
che non si vedono, quei cuori nascosti dietro le parole
ed una reflex per cellula sempre in posizione…

E’ sostanza rarefatta sui gradini della sera
e compensa l’umano nei primitivi suoni

Senza riparo lungo la bufera, quindi,
una poetessa è sola!
"come le pizie cumane
io canto il dolore di tutti" (Alda Merini)

ed io che parlo con te, quindi, sono solo anch’io…
e poeta…!
e noi, noi…
quale sostanza ci avvinghia, dunque?
Di che amore è fatto il disprezzo d’ogni libertà
schiavi come siamo di noi, di te e di me
che da fuori della porta ci bussiamo inuditi?

fra le vene screziate,del mio ultimo sonno

Sciogliendomi nelle ombre della sera
La notte cullerà l'attesa fino a domattina
come un abbraccio caldo.
Blu notte.
Silenzio.
Stringimi.

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