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Poesia

Sei qui allora

 sei qui allora
dietro al mio sguardo
                    alla chiostra dei denti dischiusa
nel gesto della mano
nel sogno che mi inarca il bacino
sei qui

fragrante delle essenze del tuo giardino
magico labirinto in cui mi perdo
                               [e mi ritrovo


Frettolosi amplessi.

quel mio stupido gannire
ed il tuo uggiolare
di quando nudi facevam l'amore
subito dopo esserci scoiati
coi lazzi storpi su fesse questioni.
franti con la lingua disseccata poi
riderci in faccia il piacere ch'era stato
felici che la carne
il suo pasto aveva avuto.
t'infilavi uno straccetto sopra nulla
mi tiravo su i jeans con le mutande
reciproco zip a te dietro io davanti
e quel gesto bello del riavviar capelli
nell'abbraccio di saluto appena mesto
mi ricordavi dolci momenti e quanti
riuscivamo a contare in capo d'anno
tra strappi della tela quotidiana
ancorché l'ansia la gola ci serrava
erano belli e la vita brava.

Orecchini.

Pendule stelle
ad accompagnar la linea
perfetta dell'ovale eburneo
titillano si poggiano
lievi ondeggiano.
furano lo sguardo e
beve la pupilla e cola
la vista per il collo
indugia sulla clavicola
sulla seta fine
che lo lega al petto.

Appeso ad una nuvola.

l’immagine impressa nella mente lacerata
percorsa da lampi, spogliata da ogni orpello, nuda
si raffigura ogni volta che credi di aver vinto la partita
contro quel figlio di puttana che ti attende sornione, il tempo
è così che l’inganno si disvela, lottando contro i mulini a vento
senza la corazza della finzione la tua anima si presenta inerme
il cuore non regge all’agone e cerchi scampo nella poesia
 la ragione ti cerca e trova di te solo l’immagine
mentre sei lassù, appeso ad una nuvola
 

dove ho conosciuto gli indiani?

Quando ero piccola
abitavo in una città piccola
e il mio papà lavorava
in una miniera grande

la mia famiglia
era una famiglia povera
e nella mia casa piccola
non c'erano libri né giornali

la televisione e il cinema
erano per noi un lusso
i vicini erano lontani

io giocavo sempre
in un prato grande
con un mio amico piccolo
con arco e freccia
di un ombrello vecchio.

ma adesso che sono grande
mi chiedo: dove ho conosciuto
gli indiani?

Di nuovo primavera

L’anima
alla finestra
dal chiuso
si rivolge al vento
il canto
e l’ombra dei pini
trafiggono il momento esteso
che appare fragile e falso
mentre cadendo la foglia al di là
poggia rumore silenzioso

di primavera

A come Arco

L'arco sta.
Imperturbabile, indefettibile,
continua a ritagliare il cielo azzurro
-oh, così azzurro-

Raggrumato intorno alla chiave di volta,
al cuore del suo segreto,
là dove si scaricano le spinte di contrasto,
sta.

E la figura che si staglia tra i piedritti
diventa idea platonica dell'essere,
materia di luce ed ombra,
proiettata all'infinito.

 

come quando il grano

Se fossi capace
d’asciugare le parole
come il focolare fa
con la fronte stanca
il sole il vento col bucato
poserei muta e cieca
le dita su questi tasti
tesa nell’ascolto
del fruscio di spighe
quando il grano
si fa onda

Cose Così [di mussola]

S
    connessa
vago con la consistenza di un ectoplasma dilatato da una lente verde.
Il peso soffocante dell'amarezza
fa che

Cardiotonico

... accidenti c'è un problema…ho divelto la barriera
grosso danno procurato e un complotto sconfessato
ma tu guarda che disdetta ! tutta colpa della fretta…
s'è scoperta l'ambizione nient'affatto in previsione
simulacro silenzioso di un momento vanitoso
che tenevo sigillato nell'archivio secretato
tra sciocchezze disparate e risorse congelate
poi lasciate lì a morire senza straccio di avvenire
sbrigativo deterrente di un pensiero persistente
con gli auspici rinnegati per gli scarsi risultati
triste azione risoluta di ferocia non voluta
proprio come una condanna che punisce il proprio dramma

per fortuna sono lesto e rimetto tutto a posto
faccio fede che l'inciso non si scopri ad ogni costo
in maniera conveniente, per non dire opportunista
quest'azione di ripiego ha valore di conquista
contro varie imposizioni troppo spesso assecondate
al miraggio che si svela fra le brame trasognate
quell'istinto che non nega un programma più sicuro
una spinta impressionante che rilancia il suo futuro
da portare in primo piano come impulso prevalente
in concordia col principio radicale e travolgente
che completa questa impresa dando forza alla mia mano
e il ricordo del tormento sembra sempre più lontano

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