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melenserie

Merlesque

 
kiock...kiock...
la beccherei così com'è
crisalide vetrosa
tanto poi si apre
kich...kich...kich...
voi maschi...
con quel becco giallo
non avete senso estetico
livrea nera, elegante
niente finezza
kich...kich...kich...
vuoi mettere porgermi
un bocconcino con le ali azzurre
magari ancora vivo, che l'agiti?
kiock...kiock...kiock...
romanticherie
ho da essere gentile, che sei difficile
abbiamo già perso due covate
quest'anno
i ghiri...quel monello...
e invece di rimboccarti le penne
stai a sognare a occhi aperti
kikikikiki...kiock...kiock
il nido è rifatto, diamoci da fare
kiciiiiikiciiiii
anche volgare adesso
una volta o l'altra ti pianto
kich...kich...kich...
c'è quel giovane lucido come ossidiana
che mi canta per ore...
 

Cose Così [d'arcobaleni al centro della gola]

Fuliggine filata di  nube che passa
gemito di marea sulle tue gote
ebbro respira incisi all’inguine

e tutt'intorno assorda 

d'arcobaleni al centro della gola
fronde di tiglio e odor di pane
 
 
 

ad un figlio, un abbraccio

le nuvole han forme che si disperdono lontane
vorresti acchiapparle
stringerle forte
lasciare che inondino la terra
con tutte le lacrime ma il vento
le spinge distanti,
ti accorgi cosi
che le tue lacrime
si sono indurite, sfidando il vento
allora segui l'onda
cerchi rifugio in un mare di gente
volti, volti, ti volti , loro sono avvolti in sè
ti sfiorano distanti
e tu isola vuota
senti che vorresti sfilacciare il telo dell'orizonte per vederti diverso
in un altro spazio,
ma tu sei figlio
dell'universo
di tutto ciò che ti circonda sei parte
ti dono un ago spuntato
chissa che me ne faccio dici,
non rischi di pungermi, no
è lo strumento per ricucire gli strappi ,dai al tuo io più profondo
la gioia di averti,allora il bimbo avrà casa 

Cose Così [degli aranci ]

Al tramonto s’accorgono le mani
nell'alibi perfetto degli aranci
e i rossi eterni sono slanci persi
di cieli bianchi di pelli inumidite

Morde la voglia, la mia tra le tue labbra
si riempie di blu come carezze quella stanza
pregna di baci in bocca il dondolarsi
di fiato corto  di sorrisi un cuscino

Manuela Verbasi

come quando un silenzio si spezza, e la marea ritorna

s'avvicina con lenta flemma
nell'attimo del nulla,
se guidata da una rosa
o dall'istinto non saprei.
solca la terra
il tenue raggio
che dall'est ha risposta,
garantisce il nascere
sul battere di ogni ciglia.
antitesi
c'è il nord ed il sud
che poi se li capovolgi
sono la stessa cosa.
e ritorna al cuore,
a lei che ripone nel suo passa
speranza e poi l'attesa.
si va su un fondo
che ha mostrato tutto
e dopo l'adagio lo colma,
l'accarezza.
e si padrona ma senza tracotanza.
con costanza regina
della sua sosta.
e sale con un moto preciso
verso l'azzurro,
come la resa dell'umile all'immenso.
e tu che sei acqua la comprendi,
le tue vene un limite,
e vorresti andare oltre
per ridiventare
dopo la piena
mente nuvola
verso il roseo occidente 

Così lontani

Le infinite volte
che ti verrò a cercare,
nelle note cantate
dalla mia arpa stanca.
Ti farai trovare,
chino sui tuoi pensieri,
quasi a proteggerli.
Alza la testa,
guardami negli occhi,
potrebbe essere l'ultima volta.
Se lo senti,
questo contatto...
Siamo ancora così vivi.
Siamo già così
                       lontani

Cose Così [tra le corolle viola]

Appoggio ai muri, nei giorni di bianco, voli bassi appena sopra la linea di fango, la bocca asciutta. 
Quando non c'è più fiato. Seduta su una caduta.
Io di nessuno. Io.
 
Sarei di mosto, tra le corolle viola delle campanule nei giardini assolati. Puntando l'infinito, chicco in attesa di un bacio a grappolo. Fresca in viso, la testa fra i punti di sospensione, appena sfilata la lama.
 
Abbracciami.
 
Manuela
 

a te nel rosa tramonto, che dir mai, se sai

Spillo in suol distante 
rosso,
di te ogni vena 
è ricordo, rivedo 
ogni tuo sasso incurante
che assorbe
le carezze
degli astri
e
le sole  fronde smosse
che  svelano un antro
tra l'oscuro
ed il fresco.
Un occhio
vigila
sul creato
e  un cuore pulsante
in falso riposo
è nascosto.
Mai più l'eco
importa a valle,
un gesto che
sul verso  s'appoggia.
Sulla ripida china
il muschio di dicembre
ha creato un tappeto.
Attende 

Pensiero semplice

Forse sei in giro
e forse non mi pensi
mentre tu sei
fin dentro il mio cuore

Allontanami le ombre, amore
come in un sincrono sbatter di ali

Alma mia

Caduta troppo precocemente
su questo terreno,
tieni gli occhi chiusi
perchè tu,
Alma mia,
non sei ancora pronta ad aprirli.
Senti il calore della terra
bruciarti il corpicino senza piume
e
l'ipocrisia dei tuoi simili,
che continuano a volare senza voltarsi
mai.
Cerco di rincuorarti,
vorrei farti un nuovo nido,
potresti rinascere
qui con me e adesso.
Ma le ferite son tante
e la vita talvolta crudele.
Alma mia,
ho sperato nella tua libertà.
Non t'han nemmeno concesso
di provare
a sbattere le ali.
Sii felice,
sii te stessa,
anche se la vita t'ha ucciso.

 

[Dedicato ad Alma,
l'uccellino di pochi giorni
caduto dal suo nido ieri,
che oggi ci ha lasciati.]

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