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melenserie

Un aiutino, per piacere.

leggendoli ogni sera
di anacoluto in anacoluto
cado invariabilmente
nel buco dell'imbuto.
mi sta stretto di spalle
spingo mi allungo tiro
finché son tutta pelle
e non ho più un sorriso.
sporgo la testa esangue
certo di pensare ancora
faccio l'occhio di triglia
a quelli che son fora.
ci tengo a conquistarmi
un posto tra quei bravi che
cantan dolci odi e li più belli carmi.
spero mi voglian bene anche
se la fatica é tanta, vorrei
della vita, non doverci mettere
tutti i miei risparmi.

pioggia..grazie..

sola...
non sono triste,
la solitudine mi piace,
o forse non voglio ammettere a me stessa che lo sto semplicemente aspettando.
Mi dondolo avanti e indietro sull'altalena.. mi sento proprio una bambina,
lascio che i miei pensieri dondolino con me.
Raffiorano i miei ricordi persi nel labirinto della nolstalgia,
Io non voglio dimenticare!
Anche se molte voci mi dicono di farlo.
Uno strano  rumore taglia il filo dei miei pensieri, pioggia...
le gocce cadono e baciano la terra..
mi irrita l'umidità e presto corro al riparo...
il vento gelido nell'aria sfiora la mia pelle,
adesso come torno a casa?
Lui è sotto la tettoia insieme agli altri.
voglio oppormi, voglio oppormi ai miei pregiudizi...
corro sotto la pioggia.
mi fermo e lascio che le gocce bacino pure me,
incrocio le braccia e divento tutt'uno con l'acqua.
chiudo gli occhi.
magari mi credono pazza, ma al diavolo!
Lui mi abbraccia amichevolmente,
...noltalgia...dannazione!
gusto quel caldo momento, tremo di gioia.
Lascio che la pazzia pervada il mio corpo,
mi metto a correre sotto la pioggia,
corro nel vasto prato, che orami è soltanto un pantano di fango.
Le mie ballerine sono in condizioni pessime, ma ora l'umidità non mi da più fastidio.
Mi piace.
Anche lui corre. Ridiamo. Scherziamo.
non gli piaccio, ma io sto bene! Ancora non ci credo.
E non ci credo che mi sono lasciata andare sotto la pioggia.
Torno a casa.
Vuoto.
Non vedo l'ora che sia domani... per riverti ancora.
Grazie pioggia..grazie mille per la felicità che mi hai regalato, nonostante l'odio che provavo per te...

L'eternità -lettera a mia madre-

Ciao mamma,
così come allora apro gli occhi e ti saluto.
Caduta per caso a questo Mondo, mi guardo attorno e cerco di capire e di imparare. Non è facile, probabilmente lo sai meglio di me.
E' arrivato il tempo di aprire quella finestra e di sbirciare fuori, per poi spiegare le ali e cominciare il tortuoso ma bellissimo volo della vita.
Così tanti volti, ci sono così tanti volti là fuori pronti ad ingannare, con la loro maschera in mano. Ed io mi spavento, lo sai che mi fan paura le masse. E questo cielo ne è pieno. Così, volo contro corrente, volo sfidando il gelido vento che soffia più che può.
Percorro il tragitto al contrario, mi piace guardare le cose da prospettive originali e diverse. Ma in tal modo, alle volte, mi lanciano del catrame sulle ali. Mi fermo un po' allora, mi fermo a riflettere. Penso, ed è la cosa che più mi piace fare. Non mi sento sola, mi sento solo fragile. Ma mi basta poco, pochissimo per riprendermi e ricominciare. Mi accontento di un sorriso, di una parola di conforto o di un semplice saluto sincero. Però, più di tutto desidero un tuo appoggio, la tua approvazione, per stabilire le coordinate di questo volo intrapreso quasi quattordici anni fa.
Apprezzo di te molte delle tue caratteristiche, ma sopratutto stimo la tua sincerità. Non indossi maschere, ti rimbocchi le maniche ed affronti a mani nude la vita. Ma la tua non è una lotta violenta, ne rumorosa. La tua è una meravigliosa e silenziosa opera d'arte che dipingi ogni giorno di più.
Ed io
sono qua,
con una penna senza inchiostro,
a scrivere le pagine della mia vita.
Ma imparerò, te lo prometto. Imparerò anch'io.
Così come allora, ricordati che vivrò in te per sempre. E' forse questa l'eternità.

Nebbia

Il solo tuo pensare
mi estasia.
E tu
sparisci nella nebbia
mentre
m'adombro d'agonia.
Esplode in me
gioia euforica
nel riscoprire
che non te ne sei andato mai.
E questa nebbia,
si chiama
illusione.

Come si spegne una pallottola

T’amo, mi amo
dissero
e si lasciarono felici
anzi, morirono
come si spegne la pallottola
 
Il sole in alto, nevicava
t’amo cretino
maledetta
grandinava, anzi
sui fori
 

Rimarrà di me

Senti come è fredda la mia mano,
stringila forte
in modo che ti possa regalare
qualche emozione...
Io ne possiedo così tante.

Siediti vicino a me
ed aspetta,
Sentirai il mio silenzio
dedicarti una canzone.

E a me,
a me non rimarrà
altro che il tuo sorriso
da rimirare,
ora dopo ora,
giorno dopo giorno,
anno dopo anno.

E chiudi la porta

Così te ne vai.

La finestra aperta lascia entrare
il vento gentile della mattina.
Fragranze e profumi a me noti
alleviano il mio dolore.

Chiudi bene la porta quando esci.
Piano, per favore.
 

Vorrei...

Vorrei gioire nell'attimo che incrocio il tuo sguardo,
vorrei tuffarmi nel tuo cuore avvolto da quell'aura misteriosa..
il vento accarezza i  miei capelli e mi ricordano le tue mani e quando veramente mi stai accanto
tutto quello che vorrei dirti si dissolve nell'aria..
Forse sono troppo immatura per te... forse non sono ancora pronta... ma almeno potevi lasciarmi il tempo di crescere..

Cioccolatino rancido

Lenzuola stazzonate, accartocciate come l’involucro di un cioccolatino avuto in dono e divorato in tutta fretta, con ingordigia, forse presagendo l’ultimo sapore conosciuto di te, dopo stanotte. Ho percorso il tuo corpo e l’ho assaporato in ogni sua piega ricavandone doni e omaggi a volte attesi a volte rubati. Ora che sei andata via, mentre nella bocca mi rimane un retrogusto amaro di cioccolato rancido, apro la finestra e stendo lenzuola al sole.

 

E' la fine

Solo aria nel vuoto,
erano le tue parole.
Ridammi il mio cuore
perchè non voglio t'appartenga più.
Mi fai soffrire come un'albero in inverno,
sono un ciliegio sotto la neve.
Ripuliscimi l'anima
e dimmi addio...
Questa volta,
per sempre.
Questa volta,
è la fine.

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