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blog di stellasenzacielo

Ebbrezza serale

Ebbrezza
tra le risa serali
che accompagnano
il giorno
alla sua nostalgica conclusione,
errante traguardo
di un cerchio infrangibile.
Gli sguardi accesi
[come astri lontani]
dal vino castano
in una primavera svogliata

Dettagli

Inafferrabili, grigiastre

ali di mosca

sfrecciano per il cielo

terso di perfezioni

accompagnate

da un costante, scomodo

ronzio

e [tra le zampe l'incertezza]

si muovono celeri

scansando le nuvole grasse

di dispiaceri

Luce bianca

Vorrei poter ricordare

quando,

come fragile campanula ripiegata,

nacqui dal tuo ventre

madido di me

      [di quello che ero]

per ringraziarti

ancora una volta

d'essere stata la prima

a guardarmi nei lumi

dei ciechi occhi

e avermi insegnato a vedere.

Io e te

[img_assist|nid=14607|title=|desc=|link=popup|align=left|width=200|height=133]Voleremo assieme
attraverso
gli ilari mondi
e gli sguardi flavi
di questa vita.

Radici

Volerò lontano

dal tramonto

della luce

che perisce

e avvolge la vita

nel suo fosco manto

fra cielo e terra,

mare e cemento.

Poserò me stessa

tra le amene radici del silenzio,

aspettando che l'inverno millenario

salvi quello che resta

degli specchi frammentati

d'anime

Ireland

Poetry stray
[between the mist pearly]
of a mad faun
who sees a glow distant,
perhaps too much,
he hears his footsteps
disperse among the slime,
but still encourages
the timid soul
to wandering
in front of the white sun
looking for a siren
by glaucous eyes.
 

Irlanda

Carme randagia
[tra la perlacea nebbia]
di un fauno folle
che intravede
un bagliore
distante, forse troppo,
sente i suoi passi
disperdersi
tra la melma,
ma ancora incoraggia
l'animo pavido
ad errabondare
inanzi al sole bianco
in cerca
della sirena
dal glauco sguardo.

Aborto

Allucinato poeta

di sogni non svelati

esorcizza

l'aurora,

complice

dell'onirica realtà

che al nascere del dì

l'abortisce,

riportandolo così

nella grigia selva

di spine e ambizioni

tra sguardi bramosi

e languidi sorrisi

d'augelli

che volano bassi

Sussurro

Figure avvinghiate
al sole
nel fosco morire
del giorno
che è stato
e che non sarà mai,
palpebre burbere
come ali schiuse
scansano
l'esuberanza della vita,
tra dita vezzose
languisce
l'ebbra brama
di voltarsi
e procedere
tra l'idillio di sbagli

Cicatrice

Il rauco tossir

nel vespro mutare

dei colli

s'insinua tra le acque

del turchese rigagnolo

che lacera il ventre

della terra castana,

custodendo malizioso

ombre di giorni,

cicatrici bluastre

che, come pesci

dalle argentee scaglie,

sfavillano nel silenzio.

 

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