blog di Nievdinessuno

All’inizio,
non era la conta degli scalpi
un tranello per le dita
indotte a ripulirli
con la foga
che ci ha reso conigli.
 

La porta era spessa
quanto un pugno di chiodi
volessero su ogni finestra
piantare volti di uomini
tra i vostri occhi
per cena o per tentativo

A letto
uno scongiuro provoca le corde
a tendersi su i polsi
per placare la massima espressione
di una carezza
nel quale

Dove appoggiano le suole
conosco l’instabilità dei tendini
come un suono di orme graziate dalle maree
su qualcosa che distingue il cammino

La mattina
l'allarme era su i campanili
e la notte
indicava loro la via
per l’estirpazione.
 
C'erano boati,

 

Premeva l’addome ai suoi respiri coi pugni
tra le valvole dei polmoni
di un grigio grumo odore
quasi in adesione con le vetrate,
l’appanno,

Fila il suono di fogliami accartocciati
sul paesaggio
come in un incantesimo
piego piccoli viottoli
distanti un metro dal centro
del mio capo

Presero un respiro
lo chiusero nel pugno
e lo gettarono nel camino.
 
Poi aprirono i cancelli
a chilometri di catene
giunte in tempo

Il quadro è rimasto acceso
al centro di tettoie
spesse come il volto
verso l’immagine rivolto,
 
sagoma infetta