Scritto da © Nievdinessuno - Ven, 31/01/2014 - 12:00
In te ho appreso ogni mutamento del cuore, come fossi bambino che ha timore di un bacio e tu maestra delle mie labbra, sei fragile e voli sulla mia anima impareggiabile.
Perché non è il bacio che la bocca incontra, ma qualcosa - perpetua - che è luce nei tuoi occhi assorbe il buio nei miei, mentre guida la piccola scoperta nell'intreccio delle mani che per fame s'incrociano - come spade - a contendersi i frutti delle dita, appena l'amore le riconosce promesse alla memoria sul tuo volto.
Perché non è il bacio che la bocca incontra, ma qualcosa - perpetua - che è luce nei tuoi occhi assorbe il buio nei miei, mentre guida la piccola scoperta nell'intreccio delle mani che per fame s'incrociano - come spade - a contendersi i frutti delle dita, appena l'amore le riconosce promesse alla memoria sul tuo volto.
Allora i fiori dei campi s'inchinano al meraviglioso senso di appartenerti, solo per l'istante e per sempre, alla mia voglia di dipingerti la' dove non sei, fisica, ma piena, appena la tua fragilità viene raccolta da mille dolci parole;
Che atterrano su tutte le cose che sei, piccola mia, volano via per me, appena t'insegno a ridere ogni eterno momento su segni in pareti d'amore, poi, con la vecchiaia, eterne divengono.
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