AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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blog di matris

Io, speriamo che me la cavo

Cosa possiamo scrivere che faccia bene al potere, chiudiamo i battenti alla cultura e li apriamo di riflesso alla rete del vacuo e del pagante.
Il giogo che i buoi tirano per anni n

Il vanto del cigno

Lasci lenta le corde che usi nei germinati incanti
idoli di noi nelle faccie smunte d'operato, scavate
negli occhi ripuliti delle tue immagini
inflorescenze rosse, sacrari di nulla, l'estremo vanto
rosicchiato al mentore lascivo perverso processato
prono al comando della morte

Lungomare d'Italia

Correvamo sulla spiaggia
gelati alla mano
con il cuore in sobbalzo
estati d'amore
frisbee che tradiscono
traiettorie, sibilando
tornano tra le mani
e ri-tradiscono ancora
la via del vento.
Le viole che all'alba
spuntano per le strade
della marina, si placano

Disperato settembre

Calda estate
ritorni di amanti bruciati nella pelle
passioni infuocate
trafitte di pasti nudi accomunati nel silenzio
diamanti resi al sogno dormiente
nei tuoi occhi, il colore del mare si specchia
grato di essere assorto
il rumore delle onde oltrepassa la solitudine

Non vi sentite prigionieri di questa terra?

La luna è sempre stata il complemento della terra e se vogliamo sovvertire le regole dei detti, se la terra è considerata madre, astronomicamente la luna è la figlia più vecchia della madre terra.

Guardandoti mi specchio, luna

La divisione mutevole dell'astro
non s'aggiusta con la finestra murata
l'antenna ne taglia quattro pezzi
ora allo sbando dal circumnavigare

Gioia devastante

Frisoni sono i cavalli che galoppano sulla spiaggia bianca
i polipi sulle rocce attratti dal giallo
il nero accolto dal sole nell'ombra
il girotondo dei girasoli
e il bianco fresco nella ghiacciaia
ad aspettarci per entrare in noi
ad attenderne l'effetto come un amore,

Life is Now

Si, il treno era giunto alla stazione i viaggiatori scesero e il bagaglio a mano dislocato sulle frettolose portantine.

Scoprirsi vendemmiatori, in nero.

Tutto il lutto muto in serre
di verità presunte
saracinesche i miei occhi
s'aprono nel presepio del mondo
le costole spezzo per creare
alamari grondanti linfa bruciata
roseti spinosi graffiano di bellezza
i polsi a pugni chiusi trafitti di

Battiti il capo scervellati i neuroni

Scrivere, diamoci del tu.
Scansiamo i dubbi in versi
preghiamo una canzone di farci visione
insinuiamo trappole nei discorsi
o mondo inviso ai comuni gaudenti
il lavoro si fà marcescente realtà
e dove ci porteranno i nostri difetti

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