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Io, speriamo che me la cavo

Cosa possiamo scrivere che faccia bene al potere, chiudiamo i battenti alla cultura e li apriamo di riflesso alla rete del vacuo e del pagante.
Il giogo che i buoi tirano per anni nel campo seminato a diossina è tossica amministrazione oramai!?
Aggiungiamo i nostri contributi e se questi non vanno bene a qualcuno per motivi più che futili .. si chiudono i battenti. Quelle finestre che danno e fastidio ingratamente assolvono, ogni giorno, per darci luce alla mente, per farci riflettere e conoscere, il segno del religioso silenzio si propina all'orizzonte del nostro cielo.
Discutono le regole dicono, ma quali regole avrebbero messo in bilico la sostenibilità di un progetto web che alle stime attuali vanta un record mai raggiunto prima di notorietà e di importante partecipazione collettiva della gente che lo usa.
Se la battaglia culturale è iniziata da ormai lungo tempo mettendo a bancarotta le scuole da tutti i punti di vista, ora le mire dei disfattisti si orientano in quel dominio dove ci si rifugia, soli ma uniti, casa per casa, quasi fosse un sottobosco fatato e pulsante di vita.
La staticità in vitalità che inevitabilmente porta un pensiero che chiude all'uomo la sua vitale autonomia di pensiero, rapina della voce e del vissuto oltre disfà quell'armonica gestione così prodigiosa di contributi che ogni giorno vengono riversati nel web dagli utenti.
Danno fastidio ai potenti i rivali liberi di parlare ed intonare controcanti alle miserevoli apparizioni televisive di certi noti personaggi più o meno faziosi nei talk show e nei blandi programmi contenitore adatti più per una mente da paleogeriatria che a persone pensanti e dinamiche sostenitrici della libertà di pensiero e di visione.
Prima il decadimento cognitivo di massa allama i beoti, poi li usa a piacimento creando le premesse per un diktat sempre più grintoso e propenso ad agire contro i diritti dell'uomo, e qui siamo agli sgoccioli.
Che dirsi, forse il danno lo abbiamo prodotto noi, internauti senza sosta di operato che scavano per fondare una collettività sempre più consapevole ed informata genericamente su ogni contenuto che sia d'interesse, di svago o di qualsivoglia natura.
Siamo destinati alla gogna mediatica? Saremo forti e coesi nel dire no a questa situazione che lentamente ci stanno cucinando i nostri meritevoli eletti?
Come dice Giò, speriamo che me la cavo..
 
 
 
 

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