Scritto da © Maria34 - Mar, 29/12/2009 - 10:56
Regalo
Ho regalato
alla mia musa
un dolce di Natale
di cioccolato puro nero,
lo ha assaggiato
e mi disse:
non è dolce caro,
ho il palato
amaro amaro.
Io le dissi del segreto
di Afrodite per addolcire
il suo palato,
devo darti tanti baci
lunghi baci,lenti,
appassionati,
fino all'estasi d'amore,
ci siam baciati,
con passione ore e ore.
Chissà Catullo a Lesbia
cosa ha regalato
per perdere il conto
dei baci dati,
di sicuro Afrodite c'era,
e il cioccolato puro nero.
Come Renato ora
alla sua musa amata?
renato finotti.
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Scritto da © Maria34 - Lun, 28/12/2009 - 21:20
Caterina
Siamo a fine anno ed in vena di ricordi, forse è questa una storia che vi ho già raccontata ma sicuramente non a dei nuovi amici:
Io so di aver avuto una nonna speciale.
Era nata il 21/7/1886 quindi all'alba del novecento aveva già 14 anni e mi affascinava sentir raccontare come si svolgeva la sua vita in quel particolare momento. Mi raccontava della sua zia "monaca" che provvedeva alla sua educazione, ai vestiti che faceva arrivare da Napoli (si era ancora alla dominazione borbonica) alle abitudini del tempo e tante altre storie molto interessanti.
Del suo fidanzamento con nonno Cesare.
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Scritto da © Maria34 - Dom, 27/12/2009 - 09:33
Perchè scrivo
Ecco una delle risposte alla domanda fatta ai partecipanti del mio corso:
E' come prendersi una rivincita sulla quotidianità.
Siamo quasi sempre costretti, condizionati, limitati, questa vita con le sue regole ci tarpa le ali.
Spesso non possiamo amare come vogliamo, chi vogliamo, non possiamo dire ciò che vogliamo a chi vogliamo, non possiamo volare, avere, dare, vedere....
Quante cose non possiamo.
Scrivendo invece, tutto possiamo.
La bacchetta magica è nelle mani della nostra fantasia, la razionalità è solo ospite.
E così ci muoviamo nell'infinito, possediamo l'impossibile, e con un minimo di coraggio, peccando un po' di presunzione, possiamo anche sostituirci a Dio.
Stefano Franco Sardi
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Scritto da © Maria34 - Sab, 26/12/2009 - 18:48
Scrivere
Un invito a scrivere pergli amici del mio "Laboratorio di scrittura" e per tutti:
.Scrivere è liberare i nostri pensieri.
Trasmetterli su un foglio bianco pronto ad accoglierli e gratificarci di vederli stampati per poterli ricordare quando lo desideriamo.
E’ vivere sulla carta la vita che avremmo voluto e non abbiamo avuto la possibilità di poterla vivere.
La vita non ci dà una prova d’appello e così la nostra fantasia può spaziare ed immaginare le situazioni più incredibili......sognare come ci capitava da ragazzine quando pensavamo al nostro futuro.
Quando la fantasia ci trasformava in principi e principesse e le emozioni ci assalivano diventando padroni del nostro cuore.
Coraggio, liberate la vostra fantasia e scrivete tutto ciò che vi ispira senza pensare di essere giudicati perchè non è lo scopo del corso.
.Scrivere è liberare i nostri pensieri.
Trasmetterli su un foglio bianco pronto ad accoglierli e gratificarci di vederli stampati per poterli ricordare quando lo desideriamo.
E’ vivere sulla carta la vita che avremmo voluto e non abbiamo avuto la possibilità di poterla vivere.
La vita non ci dà una prova d’appello e così la nostra fantasia può spaziare ed immaginare le situazioni più incredibili......sognare come ci capitava da ragazzine quando pensavamo al nostro futuro.
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Scritto da © Maria34 - Gio, 24/12/2009 - 01:17
Il Natale... che fatica
Maria34 : una poesia, sul Natale, della figlia
Girando in mezzo alla gente
mi piace curiosare nella loro mente
E’ Natale ... tutti sono travolti
da questa corsa ai doni più stolti
Ho visto acquisti disperati
nei negozi e nei supermercati
Sei obbligato, ci devi pensare
tutti vuoi accontentare …
E’ uno sforzo d’intelletto
e non riesce mai perfetto …
Questo è sicuramente
quello che si vede chiaramente
da quello che dice la gente
Ed anch’io … veramente
a questa ‘sofferenza’ non sono indifferente …
Ma il Natale … che cos’è …
Un gran tormento ?
Uno stress da stordimento ?
Il Natale stanca è la verità
saremmo ipocriti a nasconderci questa realtà …
Insomma è una grande confusione
ma ci insegna la comprensione.
In che modo dite voi ?
Ecco spiegato:
Consolare l’amarezza di chi ha pensato
ad un regalo mal congegnato
con l’espressione di gioia di chi l’ha scartato
per cercare di rendere comunque
chi dona gratificato …
Lo sconforto di chi l’arrosto ha bruciato
e la violenza che si fa
chi con mille complimenti l’ha gustato …
Non sono cose da poco pensateci bene
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Scritto da © Maria34 - Dom, 20/12/2009 - 10:54
Sto cercando l'anima mia
Si dice: chi cerca trova.
Ho trovato le chiavi
di casa psiche,sono felice:
La prima stanza
che ho aperto
grande spavento
c’era acqua stagnante
coccodrilli impazziti
con corazza di scudi
coda robusta
testa depressa
la bocca armata di denti.
Orribile scena
pensavo di trovare
anime quiete.
Brr...brivido freddo
grande sconforto
veder quelle anime in pena.
Chiusi la porta veloce.
D’improvviso ho ricordato
che al corso di psiche mi disse:
attento attento Renato
ad aprir quelle stanze
ci sono ogni tipo
di anime sparse
consiglio prudenza prudenza
riprova non arrenderti mai
apri le stanze
le chiavi le hai.
Aprirò quelle stanze
troverò l’anima mia
e tante anime ancora
come Afrodite
Dea dell’amore
anima pura.
Renato Finotti
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Scritto da © Maria34 - Ven, 18/12/2009 - 01:33
Da una musica
La luna chiarissima, è alta nel cielo quasi nero.
Un gran fuoco, al centro della radura, illumina e brucia il volto degli astanti.
Una musica monotona, una nenia senza parole suonata senza cuore da una chitarra senza suonatore, appesantisce un'atmosfera senza vita.
Che baccano; che silenzio.
I volti appena distinguibili, rispecchiano lo spirito della melodia, praticamente assente.
Qualcuno rosicchia stancamente da un osso, un ultimo improbabile pezzetto di carne.
Qualcuno consuma lentamente l'ennesima sigaretta e una birra ormai non più fresca.
Qualcuno spossato per il duro lavoro è già riverso sul terreno, avvolto in una vecchia coperta
in attesa di un profondo sonno ristoratore.
Alcune coppie di occhi guardano, assenti e persi, le fiamme evanescenti, e ne riflettono i guizzi di luce. Sono puntati nel vuoto, forse scrutano l'infinito, forse dormono già.
Ma due no!
Due si cercano. Si scrutano. Brillano di luce propria. Si interrogano.
Raggiungono l'intesa.
Pedro si alza, Maria lo segue, spariscono dopo pochi metri dentro il buio della foresta.
La nenia senza parole, continua.
Stefano Franco Sardi
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Scritto da © Maria34 - Dom, 13/12/2009 - 00:08
Dimmi
quante volte ti ho veduta
quante volte ti rivedrò ancora
quante volte ho incrociato il tuo sguardo
quante volte ancora, cercherò di incrociarlo
quante volte mi sono perso nei tuoi occhi
quante volte mi ci perderò ancora
quante volte ti ho sognata
quante volte ancora, ti sognerò
quante volte ho sentito il tuo profumo
quante volte lo sentirò ancora
quante volte avrei voluto essere la causa di un tuo lieve sospiro
quante volte ancora, lo vorrò
quante volte ho sofferto per un tuo abbraccio
quante volte mi augurerò di soffrirne ancora
quante volte avrei voluto assaporare i tuoi baci
dimmi quante volte ancora,
prima che io riesca a trovare il coraggio di parlarti
Stefano Franco Sardi
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Scritto da © Maria34 - Mer, 09/12/2009 - 11:43
Giorno
Corpi allacciati nella notte,
contrappunto di sospiri.
Lento si leva il giorno,
cancellando le ore trascorse.
Rinaldo Ambrosia
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Scritto da © Maria34 - Mar, 08/12/2009 - 09:57
Sguardi e non parole
ti ho vista
bella oggi
più di ieri
giorno freddo
manca il sole
poi i tuoi occhi
il sol leone
mi bruciava il cuore
sguardi e non parole
scottature d'amore ?
renato finotti
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