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blog di Franca Figliolini

Una breve storia di erica e torbiere

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Carezza

 ma abbiamo mani per poggiarvi le guance
dei visi amati
mani morbide dita
che sfiorano
 

crash

 si rompe il bicchiere sul pavimento di marmo.
miriadi di frammenti schizzano
in tutte le direzioni
: data l'energia cinetica all'impatto

Coprolalia

N.B. contiene molte "parolacce": chi non le sopporta, non legga
 

Odore

 pretendere il silenzio. tacere. chiudere
gli occhi
per recuperare l'odore delle cose
 
sapremmo, allora
forse

Perché si parla di "unicità" dell'Olocausto

  Perché si parla di "unicità dell'Olocausto"? Non certo per sminuire la gravità del genocidio degli armeni, l'atrocità dei gulag stalinisti o polpottiani, lo sterminio per fame dei cinesi durante la Rivoluzione Culturale, il genocidio dei nativi nord e sudamericani, quello in Rwanda etc.

ricordo

 non dimentico: ricordo d'essere stata ebrea, zingara
o forse omosessuale, comunista.
sterminata, comunque. comunque numerata

ποιείν

Ecco una finestra. Anzi, una porta-finestra, al settimo piano di un palazzone romano. Si apre su un balcone, uguale a tutti gli altri che si sporgono dalle mura in cortina.

Schermo

 che ci sia uno schermo. vetro plastica
pressofusa
tra occhi neri e occhi neri.
 
lei siede e pensa

Joan Salvat Papasseit - Dona'm la mà/Dammi la mano

 Dóna'm la mà que anirem per la riba,
ben a la vora del mar bategant,
tindrem la mida de totes les coses
només en dir-nos que ens seguim amant.

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