Scritto da © poetella - Dom, 03/10/2010 - 20:53
Sono uscita a fare un po’ di scatti, oggi.
Tutto programmato. Anti/pensieri e anti/noia.
Il cielo giusto: una tempera stesa grigia grigia,
fondale squisito per qualsiasi ritratto.
Elegante e malinconico.
Magari avrei voluto qualche cupola
in una pozzanghera. Solo un po’ increspata, la pozzanghera, dico
(con la fortuna di un volo largo, proprio
in quel momento. Troppa fortuna?).
o il primo albero fiorito.
Rosa, bianco, giallo, il nome non conta.
Non conosco i nomi degli alberi.
Pochi, per lo meno.
Pino, abete, faggio e platano,
betulla. Pioppo. Castagno. Mimosa. Basta, credo.
Quelli da frutta li vedo tutti uguali.
Anzi, non li vedo.
Sono una cittadina, figlia di cittadini,
figli di cittadini.
Palazzi, strade, monumenti, antenne paraboliche.
Smog. Gente che corre. O che non corre. Macchine.
Forse potrei studiarli, i nomi degli alberi. Forse.
Ma questa è un’altra storia.
Da tenere presente, comunque.
Insomma, tutto a posto e la giusta voglia di bellezza.
Poi s’è messo a piovere.
Ed è finita là.
Sono tornata a casa
e, dietro al vetro a guardare quell’acqua,
mi sono messa a pensare a te.
Che altro potevo fare, ditemi voi?
…
…
…
(by poetella)
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