Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 19/01/2011 - 07:35
Voce: Ezio Falcomer
Video: Antonio Nazzaro
Copyright: Accademia dei Sensi
Testo: Saverio Fattori, "Acido lattico", Gaffi, 2008
Video: Antonio Nazzaro
Copyright: Accademia dei Sensi
Testo: Saverio Fattori, "Acido lattico", Gaffi, 2008
Fuori la notte grida ancora, artificiale. Non si placa mai, e io devo dormire dopo l'iniezione. Auto, motorini, voci, lingue straniere. Maledetti figli di puttana. Nell'aria gas di scarico e odore di pizza da asporto. Le pizze da asporto lasciano un fetore inconfondibile, deve essere per via di certa merda sintetica che usano nei forni al posto del legno. Allo stadio stasera c'è un'altra partita di beneficenza. Puttane di stato contro agenti magnaccia, trasmessa in diretta televisiva. Aprirà la serata un cantante in odore di camorra. Ormai ne fanno una alla settimana. Ci possono andare anche le famiglie, nessun disordine tra ultras. Fino a ora almeno.
La fiala è tra un scatola di minestrone e un gelato allo yogurt.
È per metà ricoperta di un sottile strato di ghiaccio. Ricorda quei bicchierini di limoncello che mi sbrigo a rifiutare in certi ristoranti. Un colpo preciso e voilà. Lo stantuffo della siringa succhia e fa una schiuma giallastra che si disperde dopo pochi secondi.
Né intramuscolo né endovena. Sottocutanea. Sempre più difficile. La prima volta me l'ha fatta Giulio, eravamo in salotto da me, come stasera. Sono balle, ha tenuto a precisare, nessun ingrossamento osseo, e i tumori vengono a tutti, quando è il tempo. Si dicono un sacco di bugie su queste cose.
Non ti ho chiesto un cazzo, gli ho detto, mentre mi tirava su la manica della camicia. Non ti ho chiesto un cazzo... Però se noti qualche ingrossamento ghiandolare o la formazioni di cisti, interrompi tutto e chiamami, non andare da un medico di base. E non farti prendere dal panico.
Vaffanculo.
Giulio ha un progetto chiaro, un'utopia che pare disperata, lavora solo con atleti di razza bianca per portarli a livelli di eccellenza mondiale. Dice che si sta occupando di un progetto appoggiato dalla Federazione. Alle prossime Olimpiadi arriveranno di sicuro le medaglie di atleti naturalizzati italiani, figli di immigrati, atleti di pelle scura, ma non sarà la stessa cosa. Andranno bene anche quelle per il medagliere, quel vitale elenco che apre i telegiornali nei giorni dei grandi eventi sportivi. La fila degli ori, quella degli argenti e quella dei bronzi, ma andranno addizionate con medaglie di italiani veri. A volte mi sembra un matto, non so se lavora davvero per la Federazione, ma ho deciso di fidarmi. Sta di fatto che non ho avuto controlli ematici a sorpresa quest'inverno. Lo scorso anno un paio.
Il medico del martedì e del giovedì non parla mai di denaro. È un giovane biochimico, un ricercatore dell'Università di Milano. Il giorno di resistenza aerobica viene in campo a prelevarmi il sangue dalla punta delle dita. Anche alle due lesbiche dei quattrocento orgasmi.
La fiala è tra un scatola di minestrone e un gelato allo yogurt.
È per metà ricoperta di un sottile strato di ghiaccio. Ricorda quei bicchierini di limoncello che mi sbrigo a rifiutare in certi ristoranti. Un colpo preciso e voilà. Lo stantuffo della siringa succhia e fa una schiuma giallastra che si disperde dopo pochi secondi.
Né intramuscolo né endovena. Sottocutanea. Sempre più difficile. La prima volta me l'ha fatta Giulio, eravamo in salotto da me, come stasera. Sono balle, ha tenuto a precisare, nessun ingrossamento osseo, e i tumori vengono a tutti, quando è il tempo. Si dicono un sacco di bugie su queste cose.
Non ti ho chiesto un cazzo, gli ho detto, mentre mi tirava su la manica della camicia. Non ti ho chiesto un cazzo... Però se noti qualche ingrossamento ghiandolare o la formazioni di cisti, interrompi tutto e chiamami, non andare da un medico di base. E non farti prendere dal panico.
Vaffanculo.
Giulio ha un progetto chiaro, un'utopia che pare disperata, lavora solo con atleti di razza bianca per portarli a livelli di eccellenza mondiale. Dice che si sta occupando di un progetto appoggiato dalla Federazione. Alle prossime Olimpiadi arriveranno di sicuro le medaglie di atleti naturalizzati italiani, figli di immigrati, atleti di pelle scura, ma non sarà la stessa cosa. Andranno bene anche quelle per il medagliere, quel vitale elenco che apre i telegiornali nei giorni dei grandi eventi sportivi. La fila degli ori, quella degli argenti e quella dei bronzi, ma andranno addizionate con medaglie di italiani veri. A volte mi sembra un matto, non so se lavora davvero per la Federazione, ma ho deciso di fidarmi. Sta di fatto che non ho avuto controlli ematici a sorpresa quest'inverno. Lo scorso anno un paio.
Il medico del martedì e del giovedì non parla mai di denaro. È un giovane biochimico, un ricercatore dell'Università di Milano. Il giorno di resistenza aerobica viene in campo a prelevarmi il sangue dalla punta delle dita. Anche alle due lesbiche dei quattrocento orgasmi.
(Saverio Fattori, "Acido lattico")
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