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introspettiva

Ravvivano improvvisi

abbraccio.jpg

Ravvivano improvvisi quei colori

racchiusi nella tela di uno straccio

nelle tenebre velate della stanza

e abbraccio quel corpo tuo minuto

caldo come essere indifeso

con respiro appena pronunciato

e so che non potrei abbracciare

il mondo intero e nemmeno

proteggerlo d'amore

Crisalide

Oscillando lieve dal ramo che la sorregge,
riposa nel suo bozzolo, in attesa,
la crisalide.
 
 
Ero larva, ieri,
quando ancora non t’avevo ravvisata.
Il risuono dei tuoi passi vicini

Terzo millennio

Ahi! Millennio
disprezzato ed offeso,
nato senza festa
già profanato e falso,
mostrando le rughe di un anno
che non t'apparteneva.

Pagheranno gli uomini la loro ingiuria al tempo.

Dentro di loro scava inesorabile il Nulla,
diventano di plastica anche i grandi ideali,
i profondi sentimenti e le emozioni vere;
vivranno chiusi in mondi virtuali
i cui echi binari sorvoleranno Leggi tutto »

Da un'ora ti aspetto

Nostro fumoso tempo di città.
Nel lavorio del giorno
lo sbattere dei tappeti alle finestre
con colpi secchi a scuotere i cortili.

Seduto sulla panchina a gambe larghe
assorto il volto sfatto di un barbone.

La pioggia ha levato il suo vapore
dall'arsura d'asfalto e della polvere.

La Vita nel suo vapore

La Vita nel suo vapore
ha forti sfiati
che fischiano compressi
passando per tubature stagne.

Non ti immaginare la Vita
come l'andare solenne del fiume,
essa è un rotante d'atomi
volute gassose ed anse di idrocarburi.

La Vita gioca una fuga irruente

Negazione della morte

inargenta sul mare la fine del giorno
 
sapere che Qualcuno
da sempre mi conosce
 
 
notte d’ossidiana ora m’avvolge
 
io
non posso morire
 
 

Strade di ossa

Rannicchiata sul pavimento, lentamente
percorro i sentieri delle mie ossa:
un attingere.
Mi rivedo, in certi giorni, allungare
le labbra tagliate dal gelo, sorrisi
di cui non ricordo il sapore;
ballare coi lupi, il fuoco a distanza;
parlare agli alberi, in un abbraccio.
 

Il viaggio

In bilico
e lo sguardo vuoto
nell’incessante pensiero
 
evolvo in rantolii e fughe
nell’immaginar infinito
il mio esser individuo
 
nell’esasperata
via del risveglio

La passeggiata

Alberi s’intrecciano
nel viale abbandonato
 
e una pace eterea sembra
essersi impadronita
di quest’attimo trascorso
 
tra cipressi altissimi
e fronde dalle molteplici
forme
 

Valentina

Ritorni tramandati di tempo
ascoltandoti sognavamo
ed il segreto che si impone
frivolo come un cucciolo
nasconde il desiderio di te.
Dove Sei andata?
Non sono mai partita, in verità
sono restata muta come una foglia

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