blog di matris

Resistenze come tralci di vite segnano fredde

il verde amaro di legnosa rabbia,

cerchi nel grano il regalo donato

ai fratelli spiaggiati, stremati,

Operai, distolti dalle 
macchine
retro-alimentati a metano
poi
nelle more del carteggio
sfuggono
dettagli anonimi

Le rose inclinano il gambo

la testa inchina ai pensieri l’arco teso dei petali
quì il sole ha finito il suo corso

Yin e Yang
Neil Young cantava
Al tornar delle viole, si perdura
a non scegliere vie già passate,
esistenze celate tra filari di viti

Salgono all'oscurità gli spettri della terra,

distese tettoniche spingono

solcando terreni forti ed aspri

tuoni, boati, esplosioni.<

La torre erge sul fiume Adige
il ponte pietra taglia il fiume
tra le case assolate di pietra
stanca, matrona, statuaria
si estende la città dei veronesi

C'entra la faccia oscura della luna
nel lato buio dei miei occhi?
Se osservano di non saperti trovare
(oltre le terre separate da oceani diversi)
 

Cerco te, per amare qualcuno al mondo;

Scrivo per te, per viverlo come un libro non stampato;

Gioco con te per rilassare il mio tempo;

Vivo con te per no

La prassi passi ma non scassi il resto
prima ci siamo noi
anziani vasti respiri
prima i vecchi spasmi

Parlami del tuo cuore malato
di quelle melanconiche estasi,
brucia incensi forti
spargi nell'aria suoni di cetra 
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