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Poesia

Novantacinque Di Anni, Metà D'Esistenza

Novantacinque di anni, metà d'esistenza,
e s'è appena addentata la vita inattesa
e iniziato a sentire nel cuore l'amore

quando tutto si sfascia senza più una parola,
polverio di macerie in silenzio di tomba
che non sa piu d'umano, che rifiuta la vita.

Il dilemma crudele ti si pone davanti:
ricreare il tuo tempo lasciando uno spazio
che non sappia di vuoto ma sia pronto per lei

o buttare un cerino catartico e puro
ritrovando nel rogo finale e spietato
il rinascere ancora alla gioia e all'amore.

      loripanni

Rauche stelle

 
Rauche stelle
 
Livida notte,
di foglie disperse
nel liquore dell'inganno.
Rauche stelle cantano
la follia del cielo che
disperde i suoi tersi colori.
E le ombre diventano
la realtà dell'anima.
 
Mariella Soldo-Notterrante

Oh, il croupier del bus!

Oh!, il croupier del bus è meccanico.
la sua anima di acciaio sveglia il perforante
e lo spiana alle fermate.
 
C’era un tempo alle fermate il buongiorno salendo
se pure albeggiasse la sera
e si dicevano racconti di mura curiose
le finte pappardelle col prosecco
il caffè al timore di ritardi
le altezze verificate a scanso dei biglietti.
Ci si piegava alle caviglie,
perchè le ginocchia ostentavano crescenza.
Poi al corrimano di fuga
a mostrarsi veri scampati ai controllori.
 
Oh!, la roulette del bus è giocata dai satelliti
e il croupier ha un disavanzo
di saluti
che alla gente mette fretta la discesa
quando chiama.

Gusci di noce nel deserto del Gobi

Sai,
ci sono gusci di noce
nel deserto del Gobi,
si confondono con la sabbia
eppure io riesco a vederli.
Forse per la saliva
che mi regalasti sugli occhi
forse per quel sapore salato
su di me.
Nessuna nuvola in cielo
l'Himalaya le trattiene
e tu incantata che guardavi
le cime.
Passano ancora i cammelli
dove piantammo le tende quel giorno
passano per la via della seta
insieme ai camion
con la stella rossa
dei soldati della Repupubblica Popolare Cinese.
Sai
mi graffio i palmi con quei gusci
per ricordare un amore
finito tra lo sterco di un cammello
e una bottiglia di vetro
con l'etichetta di un chinotto.
Ora raccolgo
il mio zaino di piombo
con quattro canzoni
e una goccia di pianto
da lasciare in questo
lussuoso deserto del Gobi.

Tanka

Dolce profumo
di mandorlo fiorito
annuncia nuova
 
stagione dell'amore.
Felice esulta il cuore.

A te. ( 8 Marzo festa della donna)

 
A te che mi rimani accanto
non t'è facile starmi accanto.
 
Tu che nel tuo cuore mi tieni da sempre
e negli eventi  della vita m'accompagni.
 
Compagna mia, mia anima
sei la mia donna fragile e forte.
 
La mia pace e il mio rifugio
il mio desiderio e il mio tormento.
 
Sei la parte migliore di me
perchè in me tu dimori.
 
E non c'è bacio ne anima
ch'io ancora osi donarti.
 
Atlantis

Primavera

Nascerà per te
un bucaneve bianco
stigmato giallo
 
è primavera
è parola antica
e torna vita
 
porta profumi
promette dolci suoni
freschi sapori
 
frementi labbra
vellutate posano
carezze lievi
 
diviene ovario
gravido appassendo
lucido fiore
 
sé custodendo
aspettando domani.

il ritorno della gran madre

"madre ritorni immutabile
comprendi anche gli sbagli
anima forte dell'umano genere.

vestita di verde cangiante,
hai donato lacrime a valle
ora luccica su te l'astro a levante.

gestazione conclusa tempo di resa,
esplodi in vapori acquei,
rivoli argentei su rosa superfice.

ti dimentica presto il blu della notte
dopo averti osservata nel sonno
con un paio di occhi rotondi.

lisci le curve e ti spogli dei petali,
chini il capo autosufficente,cresciuti i figli,
ti godi di eva i frutti adoranti.

Nella neve

Lievi petali di neve
sul mio sorriso
mi coprono come piume
del bianco cigno che
con l'ali m'abbraccia
col collo cinge il mio
e sei subito tu
mia dolcissima Leda.
 

Passeggiata

P1160722

Affogo nel silenzio di spazi
aperti e gli occhi  incontrano brevi
profili scuri di lontane case.
Risponde allo sguardo solo una quercia
solitaria e perduta nel vuoto
grigio di un cielo che d’una sterrata
 ha fatto pozzanghere come buchi
che risucchiano la fredda brezza
che mi sferza il viso. Per tornare
tra gli altri prendo in prestito un sorriso
che mi trasbordi oltre la piatta, ampia
distesa dello scavo fra me e il mondo.

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