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Poesia

C come Circumnavigazione

 la circum -
       - navigazione del cuore
è un'impresa pericolosa.

- correnti, mulinelli e mostri marini,
paralizzanti bonacce nei sargassi,
balene bianche, sirene e pirati
e tutto il resto che è stato raccontato -

e però
- oh, capitano! tu me lo insegnasti -
non c'è altro modo
per giungere in un qualche porto

Il venditore di aquiloni.

la mano riparava dalla luce del sole
le sue creature facevan capriole

vendeva libertà a chi ci credeva
ai cuori bambini, a chi sorrideva

a chi al suo cuore non comandava
e come aquilone in cielo volava

da tempo ormai è ricordo lontano
i fili ha lasciato la sua stanca mano

ha messo le ali e ripreso il volo
coi suoi aquiloni volteggia nel cielo

(dedicata a Gil)

In punta di sera

Ho visto una vela: non era vera. 
 
Ho guardato meglio: a occhi lenti.
Occhi di soppiatto tra le pieghe dei battenti.

Occhi intramoenia dell’attesa vana.

Con amore l’orizzonte s’allinea ai frangivento.
 
Ha crepe in più punti la parete della sera:
a chiodi d’ansia i monti sono sospesi
quadri sbilenchi;
la valle mantiene la seta
nell’abbandono frivolo
ai voli di sbieco:
 

vanno i rondoni a menadito,

all'ultima caccia. Non gabbiani plananti, per cui la vela.
 
Navigare sarebbe: ella ondeggia nel nuovo grano
rimando a spalle nude,
alla venuta per rotta di sentieri.
 
Ma vele: nessuna!
 
A che serve allora questo vento dai piedi mosso
che spinge il cuore all’affanno?
 

Pescara me la ricordo d'estate

Pescara aveva strade calde
le bolle sull'asfalto
e la mia adolescenza inquieta
in cerca di capire
cosa fosse davvero l'amore.

Quel caldo
e la trasparenza del mare
che mostrava i suoi frutti
nessuno scoglio avanti
nessuna piattaforma al largo.

I ragazzi dell'Alcione
al ciondolar del nulla
nemmeno la voglia
di una partita a pallavvolo
in acqua.

L'apatia di quei giorni
con il JUke Boxe che sbraitava
Battisti o Nada
e le ragazze
sempre quelle
a cercare di spingere
il cielo degli anni crudi.

Il biliardino
con la carta nella porte
e la rabbia del padrone
per quei soldi rubati
senza motivo.

Pescara me la ricordo d'estate
con quella adolescenza
ai tempi del Vietnam.

Una brezza, un refolo.

Una brezza, un lieve refolo sta spazzando,
con la veemenza di una bora, il mio cervello.
La testa è vuota, sibili echeggiano nella scatola
priva oramai di pensieri e scevra delle voglie.

L’apatia si sta trasformando giorno dopo giorno
in un comodo, dolce rifugio su cui accoccolarsi.
Come sempre questo è il momento più adatto
per regolare a quattr’occhi i conti con l’anima.

Tornerò, e il vento avrà il ritmo del mio respiro.
 

Metastasi dell'ombra


Chris Peters, Late afternoon (2008) Leggi tutto »

Finisce il giorno

Un pensiero scoppia sulle labbra
eco delle corde del cuore
come s'espande una nuvola
che all'imbrunire si nasconde nel buio
di una notte serena e
nella luna tesa a ricoprire il suo volto.
Finita la tempesta tutto tace
tutto si concede al riposo
e anche te, musica dell'anima
doni del tuo esile canto
l'esiguo silenzio di una notte

Giusto il tempo d'un sorriso

E d'un tratto m'accorsi
d'esser felice in fondo.
Così,
giusto il tempo d'un sorriso.


Ispirata dai versi finali del componimento di Maria Grazia Vai.

Alexis
03.05.2010

Amore eterno

Ti resterò sempre accanto
anche nell’aldilà del tramonto del cuore!
Ti resterò sempre accanto
anche quando le tue parole
Colpiranno come frecce avvelenate
Il mio ventre afflitto
E distruggeranno il mio essere donna
e annienteranno il mio spirito.
Ti resterò sempre accanto
anche quando il tuo
 corpo dolente
si trascinerà insicuro
e le pieghe del viso
addolciranno il tuo sorriso già spento dai guai!
Ti resterò sempre accanto
anche quando quell’amore,
che hai nel profondo del cuore,
si scioglierà davanti al ricordo di quel giorno lontano
quando due ragazzini,in un giardino incantato,
tra i raggi di una motocicletta,
bramarono quel patto di sangue
che nulla e nessuno mai scioglierà.
E sarò accanto a te,
in quel giardino incantato,
sempre sprizzante di giovinezza,e,
da dietro i raggi di quella motocicletta,
mi scioglierò nella purezza
di un tuo bacio appassionato.

                    

B come Briciola

 accosti la sedia
piano
senza far rumore
con delicatezza

sul tavolo è rimasta
solo qualche briciola
che spazzi via
con gesto misurato

tutte - tranne la più grande
che fai rotolare
tra il pollice e l'indice
con attenzione

fuori,
stride un incongruo gabbiano
che s'accontenta di un fiume
e non cerca il mare


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