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erotismo V.M. 18

Orgasmo


Mentre di lei mi prendo
il più agognato dono
sento infiammarsi il cuore
di smodato orgoglio
dolcezza mi pervade
tutto quanto
che in deliquio cado
e mi sgomento.

Mia libagione oscura

Mia libagione oscura
d'oro, d'acqua e di perle
nel buio ti splendon la pelle
ed i seni invitanti
come marmorei calici
da dove il tuo vino sorseggio
sentendomi ebbro
nel brindarti nuda.
Vita c'è in te
a me trasmessa
dai tuoi occhi d'ancella
e dal ventre

Bentornato amore

Bentornato amore, se mai sei esistito
se mai hai fatto parte del vapore
che emana dalle paludi
degli incroci della terra
se mai le grandi madri prima ancora del grano,
della successione dei figli,
re di un anno, giusto il tempo.
Benvenuto pure

Una volta

 

Tenevo una rosa dentro un sogno

nel giardino dei miei desideri

incastonata tra colonne bianche

dai petali di rugiada profumati

ad aspettare il tempo e un sospiro

Dedicato

Il pensiero è lento, penetrante come i brividi sottopelle, ma è piacevole, tanto che deglutisco come fosse cibo.
Mi arriva un pensiero: un pomeriggio tiepido mentre per lavoro mi trovavo su una terrazza che sovrastava i tetti della città.
Venezia. Il tempo qui ha le lancette che segnano un tempo diverso.

Cos'hai fatto

Allora ti dissi che abito nel mito

che sono vecchio

ma guardami ora

 

cos'hai fatto

 

Avvolta di stagioni

Avvolta di stagioni, a forma di foglie di trémula
alata corre
verso noi fanciulli
la giumenta
Ecate dei solchi. Noi
noci primigenie, tecnici
lo zoccolo poggiato a terra
immemori
del suolo, della festa.

Denso e traboccante

dentro la notte.jpg

Nudo l'azzurro
si veste di pensieri
appena un riflesso
smarrito nei glicini
a onde si sgocciola il tempo
caldo il fiato ossessivo in attesa
 

la veste
sottile e leggera
come il soffio della notte
nasconde
i tuoi sensi irrequieti

Chautauqua del ragazzo di strada e dinamiche comportamentali nelle rotonde

 
            Non credo si possa controbattere all’utilità delle rotatorie; la continuità del cerchio induce la permanenza di quel torpore pneumatico che da solo dirime la curva mentre già vi sei dentro. Spezza la corsa con una frusta centrifuga. Inibisce il sorpasso se non sei pronto a passarle nel centro, come fossi in vena allo schianto e ne esaltassi il dono.
            Quindi, resta la curva; e ci si assiepa nel circolo giudizioso che descrive l’uscita, senza che mai una parola sia posta all’entrata, tranne “Per me si va nella città dolente, per me si va al solo interno” È il serpente d’asfalto e sibila prima di mordere al successivo incrocio.

Danza tribale

l' inferno
del tuo sesso dentro al mio
pareti
quasi invalicabili
da cui scende piacere
in rivoli liquidi
circondano
la tua erezione
l' avvolgono
come una danza tribale.
 

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