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blog di Piero Lo Iacono

Ho sognato -quando ti sognavo-

Ho sognato -quando ti sognavo-
che eri una scala in formazione
e crescevi un gradino per volta
a mano a mano che io salivo
e mi portavi in alto.
 
Ho sognato -quando ti sognavo-
che io ero un fiume e tu il mare

Innuendo

 
Tu non sai del colibrì
che l’Atlantico trasvola
da sponda a sponda.
Non sai di questo viaggiatore

Ai miei rigattieri

 
Collezionate le mie sconcezze.
Le mie bigonce di vizi.
I miei carri d’uva pazza.
Quel ferrovecchio del mio cuore spilorcio.
Il vino rosso cinabro del mio sangue ruggine.
Una mia vecchia caffettiera e un salvadanaio.

Amo chi attraversa

Amo chi attraversa
e la traversata continui
anche se cada o si ferisca.
 
Amo chi si fa ponte e non meta,
tragitto e non traguardo.
Guado non soggetto a pedaggio.
 
Grato sarò a chi si fa

Clelia (Mia figlia a 9 anni)

-“Quanti scogli qua papà!
Un tempo dovevano esserci in questo posto molte sirene!”
 
-“Molte sirene? Perché Clelia?”
 
-“Ma non mi hai detto, papà,
che una volta tutte le sirene

Areta (mia figlia a 6 anni)

ARETA (mia figlia a 6 anni)
 
“Non ti preoccupare papà -mi dice-

Ti so radiosa in un mattino d’aprile di piero lo iacono

                                               (Alla mia donna, Eleonora)
 

Attesa

Ti ho attesa così tanto
che ho finito per sognarti.
E poiché tu non sei più venuta
io mi son venduto l’anima,
il corpo l’avevano già comprato.
Mi seppi perduto
perché ti appresi impossibile.
 

A me usignolo

 
 
 
A me usignolo
provarono a tagliarmi la gola,
a stroncarmi il canto ed il volo,
invidiosi della mia voce,
gelosi della mia felicità.
 
Coi gorgheggi mi sono salvato.
 

47- Nel sogno tu mi baciasti così forte

Nel sogno tu mi baciasti così forte
che mi svegliai.
Sul collo mi stava la sterlizia
che mi desti baciandomi.
I pistilli le tremavano ancora.
E l’odore vellicato
proruppe più prepotente
come se il fiore

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