Scritto da © Piero Lo Iacono - Lun, 28/11/2011 - 20:06
Ti ho attesa così tanto
che ho finito per sognarti.
E poiché tu non sei più venuta
io mi son venduto l’anima,
il corpo l’avevano già comprato.
Mi seppi perduto
perché ti appresi impossibile.
Ma tu ti sai attesa?
La lontananza s’impossessa di noi
e mi porta il più lontano da me.
L’attesa le aspettative moltiplica.
Ma io ti tocco (così mi sembra)
se il cannocchiale inforco
da questo faro d’ombre
in macerie
dentro uno slargo di cielo
il cui odore di nuvole
prende alla gola.
E nel tuo riandare riguadagno
un volto dal vuoto
che germoglia e sopravanza
come da un equinozio nuziale.
10-9-2010
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