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blog di Piero Lo Iacono

Ad Emily Dickinson

A Pier Paolo Pasolini

 
“Volete una definizione di me stesso? Ma è come domandare la definizione di infinito.”(P.P.Pasolini)
 

Ad Arthur Rimbaud

 
 
 
Mettesti un oceano tra te e l’Europa
con ponti d’oro sopra vascelli d’argento
le cui chiglie spaccasti per andare a picco.
 
Raggiungere l’Ignoto mediante

Serendipity (Picarismo on the road)

 
 
La vera avventura è cominciata
quando ci siamo persi.
Si va molto più lontano
quando non si sa dove

Se…Mi ti immagini (Prefissi letterari e non)

Se…
Mi ti immagini (Prefissi letterari e non)
 
Ho ripensato ai sentieri nel bosco non tracciati
e a quelli non percorsi.
Al paese del come se.
Del se avulso,

Chiedere o chiudersi! (Ma le mie domande non credono più nelle risposte)

Un coup de dés

 
Razzolavamo al guado.
Troppi timonieri fecero arenare la nave.
Al primo impulso di vento
ci disarcionammo dall’inciampo a stento.
Una ciotola diventati
piena di zanzare e acqua.
Un cesto di cocciniglie vive.
 
Siderale l’assenza
nel pieno vuoto di una sparizione.
Ma in che voragine siamo capitati?
Dall’altoparlante il capitano:
“Niente panico. Ci siamo incagliati
nella carcassa di qualche dio
e ce ne stiamo cibando!”
 
Dio! L’incognita nel calcolo delle probabilità.
E il mondo, uno dei suoi brufoli.
Ma scoperto che Dio ci è morto
noi saremmo la sua opera postuma e incompiuta…
Il feto al quinto o sesto mese nella sua pancia.
Gettati al ludibrio delle perdite.
Come numeri dalla faccia di un dado.
Mortali ma con un sospetto d’eterno.
 
Nous le tourbillon d’hilarité
qui vortige autour du gouffre!
 
Noi la Declività e l’Obliquità
in libertà provvisoria.
Imbottigliati all’ergastolo
da vetri così tersi
da non accorgerci di stare
dentro una bottiglia.
La trasparenza ci inganna.
 
Osservo i resti di un povero mare.
La pura giacenza dei monti.
L’onda che lo sponda.
 
Rispondimi: e se avessimo sbagliato tutto?

Un buon carnevale a tutti con una mia poesia del 1990

Divertiamoci carnevale!
E festa sia!
Che l’ipocondria si porti via!
E la burla trionfi con la mascherata!
Spensierato ludibrio!
A distrarre la noia e la naia!
La guardia ed il boia!
 
Svaghiamoci Baccanali!
Proviamo a far la finta.
Da non sospettare che sia un trucco.
Bendiamo il cervello agli occhi
e l’inverno sopiamo sul rovescio della palpebra.
Gloria all’inganno!  
Che invenzione!
Diciamo ciò che non pensiamo.
Non importi chi siamo. E un anno possa durare!
L’uguaglianza con l’inversione ridestata.
L’empatia finalmente a cortei attuata!
Ognuno nei panni dell’altro.
I brutti da belli vestiti.
I belli da brutti.
Il servo da re.
Il re come un servo.
Le donne da uomini.
E gli uomini da donne.
E poi bambini e bestie e angeli…..
Risero risero nel cuore della giostra
da non potersi più fermare.
Risero tanto che esplosero.
Con tutti i colori tra i denti e il labbro leporino.
Nella piazza gremita come un’ape regina.
Dimentichi che era tutto per finta, per scherzo.
E le risa furono il fuoco che li arse.
 
 
 
27-2-1990

Yoga et labora

Ho nella testa un formicaio.
Mi snodo labirintico
per i corridoi della mente
dove un gioco di specchi
rinvia la lobotomia.

Pesciolini rossi da combattimento

“Se c’è una cosa di cui un pesce è inconsapevole è l’acqua nella quale nuota” (M.McLuhan)
 
Dalla bolla di vetro
spiano il gatto ipernutrito,

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