Scritto da © Livia - Ven, 11/05/2012 - 16:47
Tempo fermo
Non è più tempo per la poesia
il poeta s’è alzato e se n’è andato
ogni cosa si è riposta in silenzio
all’ombra di un autunno sfiorito.
Oggi i giornali vendono a consumi di mercato
bikini o sciarpe per l’inverno
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Scritto da © Livia - Dom, 06/05/2012 - 23:13
aereoporto
Tutto quello che scrivo lo metto in un pozzo
ogni tanto la luna lo illumina
e quasi lo vedo
l’aeroplanino portatore di parole
che affonda il carico nell’acqua.
Lo vedo quando lo tiro e si inabissa là dentro
poi resta immobile là sotto,
e così anch’io.
ogni tanto la luna lo illumina
e quasi lo vedo
l’aeroplanino portatore di parole
che affonda il carico nell’acqua.
Lo vedo quando lo tiro e si inabissa là dentro
poi resta immobile là sotto,
e così anch’io.
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Scritto da © Livia - Ven, 04/05/2012 - 00:39
leggerezza
c'è un posto che conosco
dove vorrei portarti
c'è un posto dimenticato dalla gente
dove gli occhi mutano in pesci
e i capelli crescono come folti rami
le mani diventano frutti e fiori e spighe
e le gambe agili gazzelle
le voci sono il vento caldo
della savana al tramonto
dove vorrei portarti
c'è un posto dimenticato dalla gente
dove gli occhi mutano in pesci
e i capelli crescono come folti rami
le mani diventano frutti e fiori e spighe
e le gambe agili gazzelle
le voci sono il vento caldo
della savana al tramonto
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Scritto da © Livia - Lun, 30/04/2012 - 15:31
gli strumenti del sogno
Non so a che serve scriverne
-parole-
parole che s’intrecciano,
si attirano, si amano, si uccidono fra loro
alla vita non è concessa
la parola dolcemente assonnata
quell’aria di dimenticanza aggraziata
la parola dolcemente assonnata
quell’aria di dimenticanza aggraziata
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Scritto da © Livia - Ven, 27/04/2012 - 18:10
da qualche parte
Sono uscita
pensavo sarei tornata
ma…
da qualche parte
dove corre a gambe lunghe la statale
oltre i campi arati della mia terra
dove corre a gambe lunghe la statale
oltre i campi arati della mia terra
se torna la primavera
saprò delle spighe verdi dell'orzo
piegarsi ancora, ridendo al vento.
piegarsi ancora, ridendo al vento.
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Scritto da © Livia - Mer, 25/04/2012 - 19:50
il fiore del melo
scusami se ho le mani di carta
l’incendio che parte dagli orli
inavveduti
come la malasorte dei momenti no
brulica il tempo
dentro un taglio di luce
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Scritto da © Livia - Sab, 21/04/2012 - 10:16
così lontano
Da un morto di nebbia
E gli alveari stipati nelle città sempre più pieni di niente
come api stanno alle finestre dentro le metropoli
morti di nebbia agli occhi
assonnati di realtà e fantasia
portoni, facciate grigio smog, come facce chiuse
come api stanno alle finestre dentro le metropoli
morti di nebbia agli occhi
assonnati di realtà e fantasia
portoni, facciate grigio smog, come facce chiuse
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Scritto da © Livia - Gio, 19/04/2012 - 10:03
post-moderno
Su queste scarpe
sempre un po'giuste e disuguali
sempre più soli fra terra e cielo
vedi in lontananza
il rosso pulsare delle stelle
ma non consolano dal freddo,
loro, mitologiche superstiti di fiabe e drammi
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Scritto da © Livia - Mer, 18/04/2012 - 11:53
Elettricità
La mia malattia.
Questa inguaribile cosa di carne di parole
e senza mai morte,
inquietamente viva polverosa cristallina
e …senza voce si sente meglio
quando sfioro, semplicemente così
come fa la neve, la pioggia
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Scritto da © Livia - Mar, 17/04/2012 - 00:05
Sono la pioggia
Con tutte quelle gocce son scivolata oltre la tua linea bianca, ma tu camminavi a testa bassa lambendo l’orlo dell’ asfalto ruvido.
Pensieri. Abrasioni. Orizzonti.
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