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blog di Giuseppina Iannello

Dionilla racconta: Viaggio di andata

 
Il treno si fermò... Denise salì per prima, con quell'aria da ragazzina spigliata, che non le era congeniale. Restavo con la mamma, entrambe alquanto a disagio. La mamma, sebbene avesse soltanto quarant'anni, aveva una costituzione debole e il fisico appesantito dai molti dispiaceri.
Ciononostante, mi prese per mano, cercando di darmi quella sicurezza che era nello spirito, ma non nel suo fragile cuore. Qualcuno ci notò: “Prego, signore,” e ci dava la mano “Dionilla, allunga il passo.” Ci, trovammo, così sulla vettura.
La mamma ringraziò, dicendo: “La ringraziamo tanto; le confesso che ero un po' spaurita, per le ragazze.”

Un Pensiero da Guido ad Amalia

Villa Amarena...
Sempre un pianto amico, discende all'ombra
di una casa antica.
Tu che non sai, ti aggiri sprovveduta,
tra le pagliuzze di una messe d'oro.
Ma Tu che vedi, come s'è intristita,
dille che ho pianto
e che la penso ogn'ora.
Villa Amarena...
Ti molceva il cuore,

Strada bianca

Strada bianca, senza nome.
Sine caelum, sine strade,
ho perduto la mia gente...
 
Ma c'è un ponte in mezzo al
mare...

Tra le ali del vento... Nell'ebrezza del mare

Ricorderò...
Ricorderò, fuggenti, tra gli alberi, gli allori...
Le lacrime del sole, condicio sine quon.
Ricorderò Mortelle...

Quadro d'autore

All'ombra di un sogno lontano
rivivo quel tempo...
Mai vidi più sole
nel grano,
mai vidi più giallo
dell'oro
che splende
nei fiori d'autunno
e in quelli del pallido
inverno.
Mai vidi
acacie più belle
risplendere al sole
d'aprile.

Nel mare dei Tuoi occhi

Vorrei vedere nei tuoi occhi il sole,
quel sole antico della nostra infanzia,
in cui ci prendevi per mano....
Tu avevi nello sguardo la poesia
di luminosi spazi,
oltre le siepi
Volsero gli anni,
volsero gli eventi:
Tu avevi un cuore
stanco
e sulla pelle,

Zia Maria

Entravi nella stanza lentamente,
piccolo lume dalla luce fioca.
Azzurra era la veste,
azzurri gli occhi,
sì come l’onda
che cullò i tuoi sogni.
Mi guardavi in silenzio,
dolcemente…
Io non vedevo,
non capivo nulla.
In quei gelidi giorni,
era febbraio,

Or sol rida di G.Pascoli

Soffriamo! Nei giorni che il popolo langue
è insulto il sorriso, la gioia è viltà!
Sol ride chi ha posto le mani nel sangue,
e il fato che accenna non teme o non sa:
Prometeo sull'alto del Caucaso aspetta,
aspetta un bel giorno che presto verrà:
un giorno del quale sii l'alba, o vendetta!

Scampoli di cielo

Ricordo...
imperversava una bufera;
camminavo a fatica.
Una fanciulla, col suo pie' leggero
mi venne incontro;
fermandomi chiedeva:
“C'è un negozio di scampoli
nei dintorni?”
“Non so”, risposi.
Intanto ella aggiungeva:
“Cerco uno scampolo azzurro.

Infanzia

Con la fragranza
dei fiori bagnati,
rivivi,
Infanzia...
Azzurra indossi
la veste baciata
dal sole:
tocca
tappeti di viole
e di petali bianchi
Infanzia...
hai il cuore trasparente
dei fiori di settembre.
 

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