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blog di Bruno Amore

Guerra, guerra, guerra

Tace il rullare dei tamburi di maniera
le sciabole tornano appese ai beccatelli
è l'ora delle alabarde tecnologiche
guizzano all'orizzonte in scie di fuoco
ad impattar corazze altrettanto belle.
Il rito della forza torna ognora
e riempie di pagine le gesta

"Blowin' in the wind"

 
C'è un cupo rumore di morte
che viene d'oltremare
c'è un odore acre di sangue
da est, dai monti Tora Bora
gorgoglia il fango sulla vita
là dove è nascente il sole.
Occhi a migliaia guardano
senza supplicare aspettano

Lo spavento (H N F)

 
Col vento viene da un altro bang
una enorme nube nera
ha i limiti esterni sfilacciati
in dita ragnesche predatrici.
Sempre lontana incognita
la sua reale essenza vola
da necrofago enorme plana
su monti, pianura e mare
sulla spinta che intorno la conduce.

La vita negli stivali

Nel vento o "Into the wild".

 
Io ci sono stato, non c'è niente
lui è il re del sahara: il vuoto
e seppur fosse permanente
non scalfisce quello che hai dentro, sempre.
Altro squassa o risana del cuore le pareti
ci vuol di più per scardinare il peso
che grava sull'anima che hai ferita.

Il taglio...alfine

Cento telai ho rotto
e cento tele lacerato
mille tubi di colore
ho già schiacciato
pennelli e spatole buttato
e questa tela resta imbiaccata
tesa immacolata e
rimanda il mio sguardo
perso impallidito.
Tirato l'orizzonte alla metà

Una barca di sogni.

 
Come le onde cullano lente
al largo la barca all'ancora
pigramente mi racconto sogni
di una estate che ormai è lontana.
E riccioli neri come attorcigliati pensieri
sparsi sulle nostre spalle salse
vestivano quell'ozio d'una grazia
mai stanca di prenderci per mano.

Fratelli di flagelli.

 
Ci si può sentire in colpa
perché scompare dalle dune
il grigio elicriso
se la rude ginestra
è più presente dai fiorai
che sulle pendici dei monti
e la stella alpina è protetta
dalla cupidigia umana

Limerick anch'io

 
42. (l'8 marzo)
oggi sarà la festa della donna
c'è chi proverà a mettere la gonna
due mazzi di mimosa
l'aria dolce, burrosa
pettinala, che domani è già noiosa.
 
 

Ti voglio, malgrado...

 
 
ti voglio malgrado la distanza
ti voglio malgrado il raptus senile
ti voglio malgrado la mia natura viziosa
e voglio giacermi con te, malgrado l'inferno
che pure una gioia contiene, malgrado il peccato
e se non fosse potenza reale, malgrado il delirio

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