blog di Bruno Amore

Se perdi, mordi per la paura e ti bruci la bocca
chiudi gli occhi un momento, senti di pregare
ma sei fermo come un albero stretto alle radici
guardi intorno e senza capire ti interroghi
piegando di lato il capo, come fanno i cani.
Le reminiscenze si spargono perdendosi oziose
sul divano liso dei giorni passati, non da venire

Fluida la notte, dalla sera scende
si spande lentamente sulla pelle
liscia i capelli sparsi sul guanciale
carezza le guance e pare non toccare
così celato può sgorgare un pianto
che tra le ciglia è trattenuto a stento.
Si sposa col silenzio quasi sempre
chiama la percezione di te stesso

 

 

Quando ghermisce feroce la paura
con gli artigli dell'onde di Hokusai
t'affoga l'ansia d'essere sempre inutile
se un approdo all'anima non dai.
Forse lo troverai in un amor da vivere
rubandolo alla sorte che ti è ostile
aprendo il cuore senza più reprimere

Porco mondo, c'ho quella “pecca”
tra le gambe
che alle volte, si fa stecca
e tende, insofferente, le mutande.
Qualcuno lo reputa un difetto
uno bello grande
mi dice una, prendendomi di petto.
Lo guardo, lo misuro, è solo glande
così rassicurato, poi, ci andrei a letto.