Scritto da © Bruno Amore - Lun, 13/08/2012 - 07:45
Margherita è fatta così. A lei, gli uomini, piacciono domestici, non nel senso di servizievoli o servili, nel senso di tuttufare, nell'economia generale della casa. Aveva avuto un marito, Andrea, inetto, da quel punto di vista; si era massacrato il pollice e l'indice che tenevano il chiodo, quando aveva cercato di piantarlo nel muro e appenderci la gigantografia delle loro nozze, imprecando poi come un ... E chiamava il portiere per farsi stappare ogni bottiglia un po' restia a lasciarsi stappare. Quindi, anni dopo, quando incontrò Giovanni nell'ascensore, in tuta apparentemente da falegname, con la borsa degli attrezzi a tracolla, un bel paio di spalle: che ci vogliono, per fare un buon lavoro; subito immaginandolo sotto il lavandino a riparare una perdita, si eccitò e gli rifilò un sorriso da cento denti, che non ti dico. Lui ricambiò il sorriso, senza grande entusiasmo, aveva altro da pensare, forse, Margherita non mollò. Se avessi bisogno di qualche lavoretto, dove posso raggiungerla? Disse candidamente ma, mica tanto. Estrasse un biglietto da visita e glielo allungò. La nostra ditta, disse semplicemente, Quando vuole Signora, sempre a disposizione.
Mentre scendeva dall'ascensore, lui proseguiva, fece mentalmente la ricognizione di tutti i lavoretti che era necessario, ma anche no, fare nell'immediato e si mise a fantasticare, sorridendo soddisfatta tra sé e sé.
Eh si! La scaffalatura del ripostiglio; il filtro della lavastoviglie; la mensola della cameretta che pencola paurosamente; quel tavolino del soggiorno che non poggia pari; e poi, magari, sa levare quelle brutte macchie dalla vasca da bagno. Hai voglia di lavori!
Così, mentre riponeva le vettovaglie nel frigorifero e nella scansia, immaginò Giovanni in pantaloni corti: questa poi, che armeggiava nel ripostiglio. In precario equilibrio data la piccola scaletta e il poco spazio, le chiedeva: Signora, le spiace reggermi la scala, non vorrei cadere. Qui non c'è modo di assicurarsi la stabilità. Lei si immaginò correre subito e per reggerlo “meglio”, afferrarlo per le cosce, tenendolo ben stretto.
Maddaiiii...Margeritaaa, smettilaaaaa...si rimproverò. E scoppiò a ridere.
La lavatrice allagò la stanza da bagno e Margherita, senza esitazioni, telefonò a Giovanni. Rispose una voce femminile professionale, chiedendole le coordinate necessarie per raggiungerla e ragguagli sul lavoro da fare. Verrà l'incaricato stasera verso le 17, disse quella della reception.
Alle 17,15 suonò il campanello della porta. Margherita aveva indosso, per l'occasione, solo uno di quei vestitini da casa, da 57 grammi, incrociati davanti e legati dietro con un fiocco pendente.
A piedi nudi, provando un sorriso hollywoodiano, andò ad aprire. E...
Andreaa? ... tuuuu? Che ci fai qui... Posso entrare? ...É sempre nello stesso posto la lavatrice?
Chiese, piantandole gli occhi negli occhi e sorridendole intrigantemente. Conoscendo la strada si avviò verso la stanza da bagno. Margherita, interdetta e incuriosita, non poté fare a meno di notare i “nuovi” fianchi stretti di Andrea nei jeans attillati e la T-schirt aderente al tronco e alle braccia
Si...ma...che sorpresa...! e si spostò, ma non abbastanza, perché una mano maschia le passò sul fianco e le accarezzò i glutei.
Fece un buon lavoro, fece proprio tutto, Andrea, mettendoci tutto il tempo che occorse. Con grande soddisfazione di Margherita. Eppoi... solamente 100 €.
Mentre scendeva dall'ascensore, lui proseguiva, fece mentalmente la ricognizione di tutti i lavoretti che era necessario, ma anche no, fare nell'immediato e si mise a fantasticare, sorridendo soddisfatta tra sé e sé.
Eh si! La scaffalatura del ripostiglio; il filtro della lavastoviglie; la mensola della cameretta che pencola paurosamente; quel tavolino del soggiorno che non poggia pari; e poi, magari, sa levare quelle brutte macchie dalla vasca da bagno. Hai voglia di lavori!
Così, mentre riponeva le vettovaglie nel frigorifero e nella scansia, immaginò Giovanni in pantaloni corti: questa poi, che armeggiava nel ripostiglio. In precario equilibrio data la piccola scaletta e il poco spazio, le chiedeva: Signora, le spiace reggermi la scala, non vorrei cadere. Qui non c'è modo di assicurarsi la stabilità. Lei si immaginò correre subito e per reggerlo “meglio”, afferrarlo per le cosce, tenendolo ben stretto.
Maddaiiii...Margeritaaa, smettilaaaaa...si rimproverò. E scoppiò a ridere.
La lavatrice allagò la stanza da bagno e Margherita, senza esitazioni, telefonò a Giovanni. Rispose una voce femminile professionale, chiedendole le coordinate necessarie per raggiungerla e ragguagli sul lavoro da fare. Verrà l'incaricato stasera verso le 17, disse quella della reception.
Alle 17,15 suonò il campanello della porta. Margherita aveva indosso, per l'occasione, solo uno di quei vestitini da casa, da 57 grammi, incrociati davanti e legati dietro con un fiocco pendente.
A piedi nudi, provando un sorriso hollywoodiano, andò ad aprire. E...
Andreaa? ... tuuuu? Che ci fai qui... Posso entrare? ...É sempre nello stesso posto la lavatrice?
Chiese, piantandole gli occhi negli occhi e sorridendole intrigantemente. Conoscendo la strada si avviò verso la stanza da bagno. Margherita, interdetta e incuriosita, non poté fare a meno di notare i “nuovi” fianchi stretti di Andrea nei jeans attillati e la T-schirt aderente al tronco e alle braccia
Si...ma...che sorpresa...! e si spostò, ma non abbastanza, perché una mano maschia le passò sul fianco e le accarezzò i glutei.
Fece un buon lavoro, fece proprio tutto, Andrea, mettendoci tutto il tempo che occorse. Con grande soddisfazione di Margherita. Eppoi... solamente 100 €.
»
- Blog di Bruno Amore
- 871 letture