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blog di Alessandro Moschini

La ribongia

Acqua alla gola
come preda di cannibali
immerso
in una ribongia di pensieri
sto così,
con la lingua
che rimescola parole
come mestolo
nel pentolone cerebrale.
Non sempre facile
è distinguere i sapori
aneliti anelati sul mio collo
discesi giù dai padiglioni

Il bavaglio (Alle lapidi)

Suona questo buio
sul dito e sul cristallo
percorso lentamente
senza tregua.
Sul suono che sovrasta
l'alito di cognac
nel collo del calice
strozzato
si perde
un lagrimoso sguardo
tra la fiamma e la cera
latitante.
 
Scassinatore
mi provo a improvvisare

L'ultima testa

Dieci teste ha il Mostro
emerso
dalle acque ristagnanti
melmose di memoria.
Cinque son pitoni
rassicuranti verità guardiane.
Cinque sono cobra
biforcute lingue
sui morsi velenosi di bugie.
E gli ultimi cannibali
si sbranan tra di loro
e divorano i guardiani
restandone uno solo

I porti della notte

Il cuore rallentava
e riprendevo fiato
nel profondo
mentre la bocca mia
calava l'ancora
alla banchina
dei buoni sentimenti.

Inspiravo pace
ed espiravo ansia
mutata al fuoriuscire
in calmi versi
mentre imparavo
l'arte dell'attesa
facendomi padrone

Parlami della pioggia

Parlami della pioggia delle menti
quando si arresta
il soffio del grecale
e le parole trovano lo Stau
dove impattare.

Parlami del blocco interno ai lumi
ove quando hai bisogno di pensieri
lor si acquattan sottobanco
ad aspettar che l'Amarcord bagni i suoi piedi
e passi silente il guado della brama.

Poli opposti

Erano i tuoi ricci
a pungermi il petto
mentre mi entravi dentro
risalendomi da fuori il bacino.
Attimi come calamita e ferro
poli opposti a percorrermi
sopra e sottopelle
ad arrivare
a sconquassarmi lo stomaco
mentre il tuo sesso
mi bagnava il ventre.
Erano i tuoi ricci

La musica lunare

Chiudi gli occhi
e con le orecchie osserva
l'arpeggio che sgocciola
sul lago cratere.
Voci in fade in
entrano sulla coda
di voci in fade out,
ti chiamano.
Sirene notturne
traboccanti di note
e promesse di amplessi sonori.
La pelle riverbera
come in fondo ad un pozzo

Lei era qui

Lei era qui
tra le lenzuola ed il cuore disfatti
tra i miei pensieri distratti
dalla sua presenza agognata
blindata al mondo esterno
come tesoro prezioso.
Lei era qui
nelle parole
che come un fiume impazzito
cadevano a cascata dalla mia bocca
ad inondare la mia follia di averla,

La volpe

Il quarto tempo

Sono in trappola
impigliato in una rete
sullo spartiacque
divisore di un sogno
tra passato
 
(non troppo prossimo,
non troppo remoto)
 
e futuro
il cui nome
non risponde a presente.
 

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