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Per te, dolce Manuela

Qual è il mondo reale?
Quello di uomini fatti d’insoddisfazione
di rabbia e di catene,
uomini che hanno un viso
ma indossano una maschera
e ogni giorno fingono..
fingono d’esser sinceri, compresi, felici
e se non fosse questo…
se il mondo vero fosse
fatto d’esseri sereni,
che in libertà si nutrono d’uno sguardo
d’un sorriso, dell’emozione di una parola
esseri che si incontrano
e sanno già di potersi fidare l’uno dell’altro
che di sincerità vivono
e non chiedono altro…
e se invece il mondo vero fosse
il tuo capanno, il tuo isolotto
nel tuo mare di dolcezza
perché no, piccola Manuela
casomai…
io saprei anche cucinare,
ma all’occorrenza
non credi
che abbiamo ancora molto da imparare…

E' notte

E' notte sul lungolago d'esilio
col cuore scuro nell'acqua
deposte le ali del volo
eppure spontanea la vista
s'acquieta dentro il riflesso
di mille luci e vi nuota.

parole formiche

forse presto un giorno lo distruggerò
questo formicaio di parole espresse
che dai cunicoli dell'anima sono
in quelli della mente passate stipate
prima trasportatrici di emozioni
intense immediate commoventi
in un viavai fattivo continuo attivo
or son un casellario mnemonico
neppur tanto efficiente che spesso
non ricordo più di averle scritte.
da laboriosi imenotteri dei sensi
in flussi continui di associati versi
hanno fluito per tanto tempo ormai
diventando gangli del mio sentire
e da giorni dopo giorni son blese
espressioni d'una vita che ha
un tormento solamente : essere.
migliaia di ettere sono diventate
laboriose ma solo meramente vive
se nuova linfa non portano
al modus mio vivendi che ne farò
semmai dovessi ancor vivere tanto

 

La gatta

E' inquieta la gatta
sente il tempo che cambia
nervosa addenta l'erba
fiuta attenta per l'aria
e nessuno più vola
neppure zampetta o striscia
perchè a giocare s'allegra
con graffi e morsi a chi acchiappa.

L’amore al tempo delle rocce povere.

 
 
Lavoro tufo e ansimo ragioni
come scheggio il fronte
mangio scheletri di fame e antidoto di sete
da quel che sudo
arranco di scalpello e inculco alla roccia dimensione
difficile abbracciarti con solo mani antiche
a nodi a calli a disillusione
dai palmi neri angustio
il seno che ti onora
dolcezza che impressa a secco
sulle nocche
schiocca
 
la bocca al sole
evapora sostegno al cuore
 
tremo per lastre al colpo netto
come tra i massi
il petto
stretto

Sensuali melodie

In questa notte
dall'aria limpida
la luna disegna
corde d'argento
sulla tua pelle nuda.
Per me e le mie dita
un invito a comporre
sensuali melodie
da scrivere insieme
sul pentagramma dell'amore.

Franco

golosa

mezzogiorno di sbieco
resta, ma vattene
anzi dimmi che vuoi?
-t'ho portato una moneta di latte-
lo berrò a piccoli sorsi
scaldandolo tra le mani

 

Le prime tracce del tempo

Filigrana bianca accartocciata
fra i capelli neri già diversi.
Insinuanti raggiere di spine
agli occhi e in mano assolutamente
niente o qualche speranza e una paura.

Graduale

Di tua radice e cenere rimane,
tra terra ed aria,
solo un profilo in controluce
con un ultimo battito di fiamma,
in sospensione fievole.

Coi miei brandelli e lividi ritorna,
tra rancori e anima,
un sogno sorto al plenilunio
nei lieti canti di giovani sguardi,
col timbro di un miraggio.

Del loro soffio d’uomini mi penetra,
tra volti e voci,
un suono che trema nella notte
con un amore in bilico nel sangue,
attaccato alla vita.

Da un qualche vento rigido d’inverno
mi assolve il volo grigio dei passeri
col fuoco dei bivacchi per la strada.

Al Castagneto

Risveglio Nel Castagneto

E' assieme quel soffio di fresco autunno
con le grida dei bimbi al mattino
a inaugurare il nuovo giorno

Negli occhi un carosello di colori
e quell'oro dei castagni che prende
dentro gli occhi e in fondo al cuore

Infinitamente
Un abbraccio

 

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