a mio padre
- Blog di MaLaLingua
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Mamma...
Parlami ancora mamma,
dentro l'anima del mio amore
Raccontami di te,
della tua vita faticosa...
della saggezza e dei silenzi,
ricchi di parole...
Dammi le tue mani,
che adesso tremano per la paura di invecchiare...
di non esserci più nelle mie giornate
come manto protettore del dolore...
Ti parlerò ancora e ancora,
nella tua anima dimorerò
e ivi racconterò al tuo cuore
i miei silenzi, le mie angosce...
Tu, candida creatura,
ascolterai,
poggiando l'orecchio al petto:
tutto il mio amore tu sentirai
e allora stanca
riposerò sulla tua ferma spalla....
Poetanelcuore & Rosemary3
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Alla giovane contadina che mi arò passando.
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Ricordando Alda Merini
- Blog di michelazanarella
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Cecilia
Stridono i violini
in agonia,
ali s’inventano
in spazi senza volo.
Suonano, suonano
girano d’intorno,
si fanno rondine
che non sa migrare.
E sono pugno di terra
da mangiare,
d’aria assetati
ignari delle mani,
note superbe
scappate tra le grate.
Pregano adesso
ancora, senza sosta
e tu, di madre assente
e ignoto padre,
regali loro
l’abbraccio dell’archetto,
un corpo a corpo
impossibile
col mondo.
Stridono, Cecilia,
i tuoi violini
dentro un commiato
che non ha parole.
Sarai domani, lieve,
sopra il mare,
l’orizzonte tacito davanti,
come musica
sommessa
senza sbarre.
(Qs poesia si ispira al libro Stabat Mater di Tiziano Scarpa che mi ha particolarmente colpito. Cecilia è un’orfana sedicenne accolta nell’ospedale della Pietà di Venezia; insieme alle sue compagne suona il violino nell’orchestra dell’orfanotrofio. Ha modo di conoscere Vivaldi e la sua musica, ne subirà l’influenza ed eserciterà a sua volta un influsso sul compositore, ma alla fine dopo aver suonato per un giorno e una notte intera fino a stramazzare al suolo, deciderà di scappare da quella che è comunque una prigionia dove può suonare solo protetta da grate che si erigono tra lei e il mondo)
- Blog di miresol
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Dolce novembre
Non sembrano novembre
questi giorni appassionati
e forse non devono essere
sempre così i nostri momenti
che ci prendono come una tormenta
e tutto intorno ai sensi al cuore girano
sensualmente deliziosamente
o ne moriremmo dal timore
che il fato invidioso geloso
di questa felicità di questa gioia
come un vento invernale
freddo cattivo ce li porti via.
- Blog di brunaccio
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Nuovi e vecchi muri
“ No man is an island”, Leggi tutto »
- Blog di Antonella Iurilli Duhamel
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Odo sogna
Il mio mestiere è costruire sogni da vendere a chi non ha fantasia.
La mia fantasia costruisce avventure a chi non può comprare sogni
I sogni sono nelle mie mani che parlano di emozioni…..le mie,…forse…
Odo ,è un ambulante sulla costa di un mare,…. di desideri
di Odo Tinteri
- Blog di Odo Tinteri
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Quando Arriva La Sera Le Nubi S'Addensano
Quando arriva la sera le nubi s'addensano
e tristezza s'avanza là dentro al tuo petto.
Esausto t'abbatti scorato ed esprimi
niente altro che lacrime secche di morte.
Non credi più a niente, non speri più nulla:
dormire, sognare, o forse raggiungere
una pace qualunque - comunque essa arrivi,
questo solo vorresti e desideri ormai.
Ti scorron davanti come su schermo
immagini e istanti felici e passati
e non sembra possibile, non credi reale,
che questo sia tutto ormai morto e sepolto.
Ti dici, coraggio, ché tutto ritorna,
ma proprio là in fondo al tuo cuore di bimbo
tu temi l'assenza, totale e per sempre,
della sola che dava la vita al tuo cuore.
- Blog di loripanni
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Che ce ne importa della poesia
Ma sì che ce ne importa della poesia
mi dicevi
è solo un modo di far teatro
una maschera greca, un carnevale
è gemere di carne, il punto
è sentire l'urlo del maiale sgozzato
e tuttavia giocare, nonostante
attraversare l'indicibile
che ha l'odore di corridoi e di ammoniaca
quel macero di solitudini
clinicamente testate
è un non cedere nel naufragio irreparabile
io ti ero accanto
mi hai battuto una sigaretta forse
ma c'era troppa fretta di respirare
chi aveva il lusso di fissare negli occhi
l'altro
in quella puttana di letame
che ogni mattina si accendeva di ombra
fitta
come sarebbe bello
non avere tempo di scrivere
perché c'è troppo amore.
- Blog di Ezio Falcomer
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