Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

Blog

Non so se devo un bacio.

 
 
Semplice di buone braccia
e calda
con le gambe umili per le rotule dei giorni
dove la sottana chiude la sera
senza pelurie intrinseche:
liscio guanto quella pelle scorre
sulle dita
a potersi allungare mani.
 
Non so se devo un morso. Hai un fianco astrale che ti vedo
e l’altro una distanza agli occhi inutile.
 
Occhi di cera per la fiammella dolce del tuo ventre
labbra mute e secche
che gonfiano e parlano all’incontro tenere
in uscita da quel corpo vario
 
che solo tu riponi saggia
garantendo la grazia delle attese.

Il burattino e Dio.

 
 
Stare con l’ombra ai piedi
quasi che sopra compaia l’uomo
sarebbe prova
che un legno merita pinocchio
e una creta il mondo
 
- come altrettanto si sarebbe detto di lui -
 
ma intanto un gesto d’impazienza
avverte il mastro:
pialla a tal punto un grido
che scopre il nervo teso
all’anima
e ridà orpelli alla parola.

Di sera

Tu prendimi, Signore, e fammi fuoco
in questa mia sera
di sfibrati abbandoni.

Io affido al tuo respiro la mia pena,
la brace che mi inchioda,
come ali che riposano sul vento.

Se all’ombra si diradano i colori
nelle parole tremule
dette tra me soltanto,

plasmami uccello che vola alla foce
tra le case che illuminano i campi
nella minuta fiamma del mattino.

Risillaba la vita
quale allegra aria che scuote i bambini
questo tuo riflesso agile di luce.

© francesco ballero

http://www.francescoballero.it

Un jumbo nel cervello e Da una musica

   Stefano è un nuovo iscritto ed è stato accolto con entusiasmo. Uno perchè abbiamo aggiunto,ai pochi, un maschietto e due dopo aver ascoltato i suoi scritti veramente notevoli, è la prima volta che li pubblico su Rosso: 
 
Improvvisamente, un jumbo mi atterra nel cervello.
Un boato immenso che sembra non finire mai, invade ogni angolo della mia mente.
Chiudo gli occhi e vedo un'accozzaglia di colori turbinanti e lucentissimi.
Il corpo sta perdendo la percezione della sua esistenza, vorrebbe toccarsi per prendere coscienza di sé ma, le braccia sono paralizzate e le mani hanno perso il senso del tatto.
 
E' l'attimo che precede la sua risposta.
 
Riapro gli occhi.
 
L'immenso boato lascia la mia mente, sostituito da una dolce melodia.
I colori e le immagini riprendono il loro ordine.
Il mio corpo torna alla consapevolezza della sua esistenza.
Il viso di lei è ancora lì, davanti a me che sorride gioiosamente.
 
Sento ancora l'eco del suo sì.
                                                   Stefano Franco Sardi
 
                            
La luna chiarissima, è alta nel cielo quasi nero.
Un gran fuoco, al centro della radura, illumina e brucia il volto degli astanti.

Mesi Di Gioia Questi Mesi Con Te

Mesi di gioia questi mesi con te:
alcuni in cima alle vette
ed altri nel fondo dell'onda,
ma tutti indimenticabili

di vita di risate d'amore;
amandosi fino a star male
e fino alla fine dei giorni,

amandosi senza alcun freno
col cuore che ha urgenza di vivere,
morendo un poco ogni giorno

nel leggere libri leggeri
che alleviano la contraddizione
di amare e non avere l'amore.

      loripanni

Tornerò a volare

Tornerò a volare
e accarezzerò il mare.
Tornerò a volare
tuffandomi da una nuvola
come fosse un trampolino,
per riprendere a camminare.
Mi riscalderò con i ricordi
nei giorni più freddi,
non smetterò mai di cercarti
e continuerò per te a sperare.
Tornerò a volare
attraversando città scordate
dove è sparita la luna
e cercherò il mistero della vita
sotto un cielo di stelle
ormai spente.

Franco

Dopo quello sguardo

Opali, distese di friabili emozioni
passate al calore di un senso
mi meravigliai di un gesto
al tuo ritorno di fiamma,
sorrisi, stanco di essere io
Lasciati i passi antichi di piombo pesati
soffermai gli sguardi altrove, perchè saremo
astratti voli.
Mi chiesi, andiamo, il sole mi stride sul manto
arrisi allo sguardo, altrove eravamo già stati
libere menti in libero arbitrio, in un piccolo secondo.

C. Monet Ninfee


C. Monet Ninfee

 

Vesititi di petali a galleggiarci attorno, una tovaglia acquosa sospinge nembi fra isolotti di frittelle. Scoppia la danza dei contro corrente, in balia dei boccioli insinuati. Sfuma d'indaco la seta della tovaglia, il rossetto è una conferma determinante e marchia i contorni nei soffi caldi. Poggia sul fianco il sereno di un sorridersi, vagheggia trepidante il pomeriggio prima che sia soltanto sera, ci copra le spalle e ci scopra ventagli di carta a graffiarci la schiena. E' pace di lucidità a dondolarsi tempo, l'arrendersi complici del bianco, al silenzio di una notte in divenire.
Manuela

Briciole di vita

Maria Tomatis (prof/ di filosofia in pens.) un altro nome da aggiungere e forse un altro racconto che ripropongo:

 
              “ Volarono anni
                       corti come giorni “
                            Eugenio Montale
 
 
Una vita che si fa storia, si dà un senso.
Ultima nata di una famiglia numerosa, vissi un’infanzia serena a contatto con la natura.
 D’estate correvo scalza sulle strade polverose -ancora è viva in me la piacevole sensazione del piede affondato nella polvere soffice e calda- ; seduta sul carro del fieno appena raccolto sprofondavo nei profumi di quegli infiniti fili d’erba che avevano cambiato colore e a volte il rullio delle ruote mi intontiva fino alla soglia del sonno..I giochi con il fratello più grande erano cercati, ma spesso anche temuti perché talora scadevano in dispetti, piccoli ricatti o gelosie. Preferivo la compagnia dei numerosi cuccioli di animali che in cascina non mancavano mai.

Lo spazio nel buio

lo spazio nel buio
non può muoversi
non sente l’aria
e si incurva
in tutto l’universo
come un presagio di morte
non ha vento
né l’ossigeno che vola
è una massa unita
lo guardo
quello spazio muto
come fiata
come alza le ali
come soffoca la luna
e penso all’attimo al limite
a me che ancora più muto
starò con le suppliche
con le punte dei fiori
in un solo incessante sonno
in una bolla
in orbita
completamente solo
per un deciso evento
una migrazione
poi del cielo sarò la preda
la congiunzione il filamento
e farò più larga questa aria
e vorrò i venti nel passo a conca
e dopo nella patria dell’esultanza
o da nessuna parte
mi spezzerò nel gas
e non ne saprete più nulla

 

Michele Caccamo

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 8085 visitatori collegati.