Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

Blog

Direi: sono così.

 
 
Lo stagno non ha rancori
in danno dei bastimenti
chè nemmeno un’elica
si può tra i giunchi
neppure dirsi un molo
un discorso di traverso
tra le rive
da sponda a sponda
 
lo stagno sogna
raggranellare un mare
alla fonda.

Tutta la clemenza di un ateo per il suo Dio

Quel giorno che vidi Cristo
al bar delle quattro stagioni
quel giorno che urlava
verso un bastardo razzista
in nera calzamaglia
quel giorno alla vigilia
di un Natale strambo
provai ad offrirgli del vino.

Lui si voltò
che era ancora incazzato
e mi si rivolse con voce
che era ancora alterata
"che vuoi? che cerchi?
miscredente ateo
con quei jeans che ti scendono
sotto il Peloponneso?"

Io ridevo
dei suoi modi
e della sua lingua
e ci sedemmo al tavolo
che Maddalena ci versò da bere
lei con la sua gonna nera
e le mani piene di vesciche
di freddo e paura. Leggi tutto »

Sognai

 

Sognai un insieme di sogni, sognai.
Un camminar erratico, sognai.
Terre lontane, vicine,
eppur mai pensato avrei
varcar di montagne
e lavar piedi come a benedire.
Non avrei pensato mai,
pianger mai
alla fine dello stesso identico sogno
lo stesso sogno, ripetita...

La strada che scese a un fitto di bosco
Estenuante e  poi, la paura,
e il bambino lì a giocare, alla cinta la sua lama
ed io ero il bambino e del tronco le radici
che impercettibilmente mosse
sentii nascosta, la mia parte vigilare, attenta.
Ma questo già dissi che non mi ripeta.

  Leggi tutto »

L'attesa

 

Rispondendo me assente
all'appello di vita
ebbi un duro futuro
che dura e scongiura
il presente a restare
e il passato a passare
Passo
e chiudo
I miei occhi sul verbo
che mai si fa carne
Tra croci
resto sempre un rosario
nell'attesa d'un gloria

 

Silenzi dell'anima

 

Prego...
mentre intorno
silenzio regna
 
solo...
il rumore delle mie lacrime
nel petto ruggisce
 
illusorio gaudio
in questo giorno che germoglia
 
fili dorati
catturano echi del mondo
 
ascolto sospiri amari dell'anima
 
nella quiete,
si risveglia
-muta-
 

© Antonella Poleti

Brividi

Brividi lungo la schiena
mi sfiori con le tue mani
dolci sulla mia pelle
delicate sul mio viso
pungente profumo d’erba
e di pioggia
corriamo in cerca di riparo
e d’amore

Andar per mare

Crociera (2002)
 
Come nave di stecchi
piegandomi in sette
sono entrato nella bottiglia
della mia vita. Ho rizzato
alberi pennoni e salde sartie
cime ai gavitelli tese le vele
inamidandole
surrogato di vento.
Bronzee bocche alle fiancate
il nome a poppa a caratteri d'oro
su ceppi in legno color azzurro
prendo il mare finto verso nulla.
Alla barra sul ponte
l'odore di colla e vernice
riempie l'aria stagnante chiusa
con gli occhi vitrei della polena
guardo sicuro il mondo
in trasparenza.
 
 
 
Ri­_crociera (2008).
 
Quando ho infranto
la bottiglia barriera
trasparente teca prigione
e io nave dal fasciame
di fiammiferi spenti
ho preso largo il mare
l'ancora dei miei pesi vivi ancora
ho mollato in porti e fondachi
dove ho lasciato più che preso.
E lì, negli angiporti, ho cercato
tra l'anima e la carne
penetrare tra le cosce la vita
che mai l'avevo avuta. 

Sogno d'estate

Scorsi per caso riflessa nel rigagnolo
la luce argentea della Luna
che rischiarava l'acqua.
Preso d'incanto L'ammirai per ore
desiderando infine di morirLe accanto.
D'un tratto Lei s'accorse dei miei occhi
e con modestia scomparve nella notte.
Chiamai me stesso folle addirittura
ché nessun uomo può bramare tanto,
la Luna ne fui certo in quell'istante
al Cielo apparteneva e a Lui soltanto.
Ma quando fui per volgere lo sguardo
udii una voce dolce che era un canto:
" Sono la Luna
-disse-
portami con te"
e il Cielo ci abbracciò sotto il suo manto.

Inquietudine

Non so cosa pensasse il fiume gelido
mentre furente si legava al mare
né chi tra le acque buie dell'inverno
avesse perso l'amore di una vita.
So solo dei tuoi occhi color sabbia
socchiusi dolcemente al primo lampo d'alba
e che mi manca un bacio quello lo so
tanto da rimanere ucciso dal rimpianto.
Non so spiegare e il tempo non rallenta
va via veloce come le correnti
lasciavo andare tutto e tutto è fermo
tra le ingannevoli lusinghe di un istante.
Vorrei non veder scendere la notte
ché il sonno mi è nemico.

Istantanea

 Giselle
anima rosso sangue
d'agosto sento freddo.
 Ti chiamo senza sosta
e mi confondo
tra i passi tumultuosi
di mille anime sole.
 Ma tu sei
disperatamente
altrove.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 8817 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Fausto Raso
  • Bowil
  • live4free