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Sognai

 

Sognai un insieme di sogni, sognai.
Un camminar erratico, sognai.
Terre lontane, vicine,
eppur mai pensato avrei
varcar di montagne
e lavar piedi come a benedire.
Non avrei pensato mai,
pianger mai
alla fine dello stesso identico sogno
lo stesso sogno, ripetita...

La strada che scese a un fitto di bosco
Estenuante e  poi, la paura,
e il bambino lì a giocare, alla cinta la sua lama
ed io ero il bambino e del tronco le radici
che impercettibilmente mosse
sentii nascosta, la mia parte vigilare, attenta.
Ma questo già dissi che non mi ripeta.

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L'attesa

 

Rispondendo me assente
all'appello di vita
ebbi un duro futuro
che dura e scongiura
il presente a restare
e il passato a passare
Passo
e chiudo
I miei occhi sul verbo
che mai si fa carne
Tra croci
resto sempre un rosario
nell'attesa d'un gloria

 

Silenzi dell'anima

 

Prego...
mentre intorno
silenzio regna
 
solo...
il rumore delle mie lacrime
nel petto ruggisce
 
illusorio gaudio
in questo giorno che germoglia
 
fili dorati
catturano echi del mondo
 
ascolto sospiri amari dell'anima
 
nella quiete,
si risveglia
-muta-
 

© Antonella Poleti

Brividi

Brividi lungo la schiena
mi sfiori con le tue mani
dolci sulla mia pelle
delicate sul mio viso
pungente profumo d’erba
e di pioggia
corriamo in cerca di riparo
e d’amore

Andar per mare

Crociera (2002)
 
Come nave di stecchi
piegandomi in sette
sono entrato nella bottiglia
della mia vita. Ho rizzato
alberi pennoni e salde sartie
cime ai gavitelli tese le vele
inamidandole
surrogato di vento.
Bronzee bocche alle fiancate
il nome a poppa a caratteri d'oro
su ceppi in legno color azzurro
prendo il mare finto verso nulla.
Alla barra sul ponte
l'odore di colla e vernice
riempie l'aria stagnante chiusa
con gli occhi vitrei della polena
guardo sicuro il mondo
in trasparenza.
 
 
 
Ri­_crociera (2008).
 
Quando ho infranto
la bottiglia barriera
trasparente teca prigione
e io nave dal fasciame
di fiammiferi spenti
ho preso largo il mare
l'ancora dei miei pesi vivi ancora
ho mollato in porti e fondachi
dove ho lasciato più che preso.
E lì, negli angiporti, ho cercato
tra l'anima e la carne
penetrare tra le cosce la vita
che mai l'avevo avuta. 

Sogno d'estate

Scorsi per caso riflessa nel rigagnolo
la luce argentea della Luna
che rischiarava l'acqua.
Preso d'incanto L'ammirai per ore
desiderando infine di morirLe accanto.
D'un tratto Lei s'accorse dei miei occhi
e con modestia scomparve nella notte.
Chiamai me stesso folle addirittura
ché nessun uomo può bramare tanto,
la Luna ne fui certo in quell'istante
al Cielo apparteneva e a Lui soltanto.
Ma quando fui per volgere lo sguardo
udii una voce dolce che era un canto:
" Sono la Luna
-disse-
portami con te"
e il Cielo ci abbracciò sotto il suo manto.

Inquietudine

Non so cosa pensasse il fiume gelido
mentre furente si legava al mare
né chi tra le acque buie dell'inverno
avesse perso l'amore di una vita.
So solo dei tuoi occhi color sabbia
socchiusi dolcemente al primo lampo d'alba
e che mi manca un bacio quello lo so
tanto da rimanere ucciso dal rimpianto.
Non so spiegare e il tempo non rallenta
va via veloce come le correnti
lasciavo andare tutto e tutto è fermo
tra le ingannevoli lusinghe di un istante.
Vorrei non veder scendere la notte
ché il sonno mi è nemico.

Istantanea

 Giselle
anima rosso sangue
d'agosto sento freddo.
 Ti chiamo senza sosta
e mi confondo
tra i passi tumultuosi
di mille anime sole.
 Ma tu sei
disperatamente
altrove.

il futuro ha mani bellissime

 

Il futuro ha mani bellissime
 
Sento quasi le tue dita
schiudermi i capelli
Sono nuvole arruffate
assetate di quella pioggia
che, da sempre, battezza il mondo
 
Non ti dirò mai
di fermarti prima del piacere
sarebbe come sfrattare
l'amore dalle mie labbra

 

Thinking, and dreaming

Bianche ali rasentano lievi festoni d'autunno
lunghe ombre s'inchinano al sole ramingo e lontano
nelle botti il vino ricorda calore e passione
ribollendo d'indomita brama di calici e gole
 
Aspettare è un malessere lieve
è una scusa polposa per chi vive di sogni
una fetta di torta prima di addormentarsi
per quietare i fantasmi e domare le ore
 
L'appetito dei sensi cerca nuovi sapori
in quei fianchi che nuovi non sono
ripercorro i sentieri della pelle tua
come lieto viandante alle fiere di maggio
 
Ti riscopro dispersa e indolente falena
nelle tiepide ombre d'assetato meriggio
i tuo piedi disegnano il sussurro del mare
mentre fonde il respiro nel crogiolo dei sogni
 
C'è più tempo per gustare l'assenza
per dipingere il vuoto con affreschi di viaggi
condividere attimi puri come cristallo
risonante di forza solinga e tagliente realtà
 
Potrai dire senz'altro che un albero nudo è un pò morto
ma in reltà sai che nessuna veste s'adatta all'amore
e quei graffi nel cielo non son cicatrici di rabbia
ma canzoni sciamane che il vento
 
ti riporterà.

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