Heautontimoroumenos (pronuncia consigliata Totò Merùmeni)
Conosco la terra dei fiori feroci che ti ho raccolto.
È la serra spontanea della mia mente-orto.
L’enigma-magma di cui sono il giardiniere.
E io stesso mi semino
le begonie del peccato
insieme ai gigli con gli artigli
e ai papaveri dell’oblio.
Io stesso li poto, li innaffio e li allevo
fino alla nausea e all’asfissia.
Io sono il vampiro di me stesso.
Spesso Narciso che si ama “a morte”.
Talvolta Medusa dalla testa avvelenata.
E friggo le mie meduse con l’olio già fritto.
L’anima prevale su ogni mio gesto
fino a darmi il rigetto e il disgusto.
Non sono Enea né Orfeo
ma mi son permesso di scendere
nel buco nero di me stesso per la mia autopsia.
Non voglio restare un giardino
che foglia e fiora per lumache impigrite,
lascivo di bava e catarro che frigge.
Ma c’è un’idra di palude che mi atrofizza.
E mi fanno male i capelli e le unghie degli àlluci.
Triste come l’indomani delle feste,
entusiasta come le mestrue vigilie.
Ogni specchio mi impone di guardarmi.
E mi trascina davanti a lui col fiato contrario.
Ma ho ripreso a parlarmi allo specchio nudo.
Devo migliorare l’immagine di me a me stesso.
Cristo ha trovato la forza
di resuscitare la domenica
dopo essere morto il venerdì.
Potessi nel dolore costruire
senza inabissarmi.
Io sono le mie ferite!
Ma tante volte mi butto per terra
come un bufalo che ha corso troppo
nella deserta steppa
in cerca di un filo d’erba.
“Io stesso ero diventato per me un grosso problema” (S.Agostino) Leggi tutto »
- Blog di Piero Lo Iacono
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"Celestion"
Grigio il cielo piombo di 'sto mattino piombo.
Oltre ai vetri delle finestre piombo.
Il suono lontano del tuono al rimbombo.
Piombo.
Il lampo che anticipa poi deflagra.
L'occhieggiar di spari-sibili e luci
dall'effetto stereo.
Girotondo concentrico m'assorbe
e come tal l'accolgo. Leggi tutto »
- Blog di fabiomartini
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"Il tempo del muschio nei boschi... quando vi penso"
Lontano...
più lontano
degl'occhi di mio padre
fiumi grandi
sponde perse alla vista
noi
tra i tanti
che spingiamo
tronchi alla corrente
mattino e sera
il freddo che punge
ghiaccio e neve.
Lontano...
molto più dietro
di questo mio vetro
ricordo
il tempo del muschio dei boschi
non ricordo le voci
ma pioveva e tuonava
e rombava nel cielo
un leggero tuono distante
Occhi bassi
a guardare i pesci
passare sotto noi
piste distratte
tratti lunghi e ritorni
e spinger di tronchi
un senso inquieto
di provvisoria vita
e poi
pericolo,
cammino insolito
non scelto
ma obbligato.
Scantinati
fango e acqua
vecchi e stanchi
fredde capanne
giacigli scaldati
e tronchi tagliati
querce umane
animali da bosco
scopritori di terre lontane
srotoliamo sfortune trovate
giammai cercate.
È così che ricordo
e vorrei non pensarci
vado avanti
tagliare e tagliare
rumori della mente
vi sento qui
intorno a me
seduto... anch'io tra voi
- Blog di fabiomartini
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Tiramisù
Di quel bianco grasso
molle orgoglio del latte
ho fatto progressione di sapori.
Amalgamato con altro bianco
di diverso tenore,
ha incontrato altro grasso
stavolta giallo dorato
e al concerto li ho preparati.
Gonfia la crema
e pronta all'amore,
io -cupido in cucina-
ho organizzato la scena.
Avvenuta l'unione ancor s'intuisce
il bruno caffè dov'è che finisce. Leggi tutto »
- Blog di Vanessa Solimando
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Paesaggi in piani multipli di ripresa.
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Confusa
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5/8/06 Mocambique
- Blog di detlef67
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Di mestiere macchinista poeta di sciagura
Di mestiere faccio il macchinista
guido l'Orientexpress
con la mia divisa sacrosanta
e gli alamari a lucido tirati.
Scrivo poesie tra Brindisi e Canosa
raccolgo rifugiati
a Spoleto solo la domenica
e porto dolci ad Ancona
perchè ho una donna tunisina.
Sono un po' anarchico e ascolto Guccini,
ma non mi schianto contro un treno di signori,
non è questo che conta per davvero
e forse sono anche menzognero.
Ho dei figli persi in ogni stazione,
amanti esigenti a fine mese,
ma non pago come il pensionato di Faber;
per amore non ho mai pagato una donna.
Faccio parole crociate
e chatto su facebook con l'esercito spagnolo
ricordando Picasso e l'Internazionale
ma forse non era un canto
ma la squadra di Facchetti e di Mazzola.
Però ci tengo alla pensione
e forse in segreto voto per il padrone,
ma alla fine faccio anche il poeta
delle tragedie della vita menagramo.
Eppure mia madre mi ha fatto studiare
a Trento alla cattolica stagione
e ho conosciuto pure gli imbrogloni
con la stella rossa sui giornali.
E ora guido questo treno
prossima fermata San Benedetto
prenderò un'aranciata poco amara
per salutare mia figlia che va in marina.
- Blog di giuseppe diodati
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Perchè scrivo
Ecco una delle risposte alla domanda fatta ai partecipanti del mio corso:
- Blog di Maria34
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La migliore amante (solitudine)
- Blog di Bruno Amore
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