Di mestiere faccio il macchinista
guido l'Orientexpress
con la mia divisa sacrosanta
e gli alamari a lucido tirati.
Scrivo poesie tra Brindisi e Canosa
raccolgo rifugiati
a Spoleto solo la domenica
e porto dolci ad Ancona
perchè ho una donna tunisina.
Sono un po' anarchico e ascolto Guccini,
ma non mi schianto contro un treno di signori,
non è questo che conta per davvero
e forse sono anche menzognero.
Ho dei figli persi in ogni stazione,
amanti esigenti a fine mese,
ma non pago come il pensionato di Faber;
per amore non ho mai pagato una donna.
Faccio parole crociate
e chatto su facebook con l'esercito spagnolo
ricordando Picasso e l'Internazionale
ma forse non era un canto
ma la squadra di Facchetti e di Mazzola.
Però ci tengo alla pensione
e forse in segreto voto per il padrone,
ma alla fine faccio anche il poeta
delle tragedie della vita menagramo.
Eppure mia madre mi ha fatto studiare
a Trento alla cattolica stagione
e ho conosciuto pure gli imbrogloni
con la stella rossa sui giornali.
E ora guido questo treno
prossima fermata San Benedetto
prenderò un'aranciata poco amara
per salutare mia figlia che va in marina.
- Blog di giuseppe diodati
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