Il puzzle della vita
seppure in tanti ci sentiamo spesso soli
germogliano così fiori e desideri
meravigliosi incontri
perfetti ai nostri lembi.
e bacio unisce retta a retta
ma quando l’aria si fa terra
ben presto il cerchio si fa schiena al cerchio
e la retta ondeggia sulla retta retta.
colui che ogni pezzo afferra
anche se
con cura cerca e sceglie
e solo dopo posa.
quando l’osservi con gli occhi della terra
caselle su caselle
fatica su fatica incastonate
o peggio stanno lì tutte sbilenche
anche solo un pochettino
volgere lo sguardo verso il firmamento
per accorgersi di quanto invece sia perfetto
quello che è il quadro divino.
dicembre 2009
- Blog di tiziana mignosa
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Di punta e di taglio
Di punta e di taglio
io
ti voglio colpire.
Mostrami donna
dove nascondi il tuo tesoro
mostrami dove
ora?
Di punta e di taglio
chi sputa
morirà per mia mano
e Gerico
ha sacchi di sale.
Avvolgo su di te donna
il mio sguardo
di piombo
avvolgo a te
che hai dimenticato
i giorni del volo.
Di punta
si
come un fioretto
di taglio
si come una spada
perchè alla fine
pronuncerò il mio nome.
Sabbia sugli occhi
freddo sulle mani
io sono
l'ultimo della mia razza
ma solo alla fine pronuncerò
il mio nome.
D'amore e di morte
di freddo e d'astuzia
colpisco nei vicoli
o nella luce
del giorno
io sono
quello che sono.
Ho perso le ali
perchè ho amato
una donna mortale
ho perso le ali
ma non la mia rabbia.
Di punta e di taglio
donna
guarda i miei occhi
e ricorda il mio nome
il mio nome
Gabriele.
- Blog di giuseppe diodati
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Davanti all'infinito
- Blog di fantasia
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Ballata minima dei marinai scalzi.
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Nel nome del padre
La causa del controverso essere io, nasce per via del giunco che mi affardella e mi fa essere quello che sono. Ammollato e ritorto perché s’adatti alla bisogna, radica nell’Etna maschile e nel Falterona femminile: l’una, terra ballerina di vecchi e nuovi terremoti, d’esotismo orientale e normanno adornata e l’altra, tosca d’etrusche colline mammellari, da teorie di cipressi disegnate, vigneti e cibi nobili, tradizione d’arte di pittare e costruzioni d’eccellenza. Sicchè ottime premesse per figliare discendenti ben destinati. Ma non va quasi mai così, nella vita. La guerra si frappose tra sogni e realtà, trascinandoci nel sopravvivente giornaliero mondo di esserci. Si viene su così, tra distrazioni e bisogni, accettazioni dolenti di sradicamenti continui tra le province italiane, necessitati dalla professione di lui, legata alle armi. Vincolo che mai servì a farmi crescere, mi protesse è vero in tempi bui, ma in altri altrettanto perigliosi, mi espose ad esperienze che mi hanno ferito. La guerra lo rapì lasciandoci in balia del marasma, noi inadatti al combattimento sociale, corpo a corpo, seppure necessario per tirare avanti. Ci aiutò il riserbo la solidità di Lei, inesperta ma religiosamente determinata a salvare la covata, coi quali siamo arrivati, senza drammatici rischi, sino al ritorno dalla di lui prigionia. Nell’immediato fu festa grande: una montagna di spaghetti, vino rosso, pane bianco e poi in visita ad amici e no, che ormai era finita.
- Blog di Bruno Amore
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Blu Fiammingo, nell'Elsa a Croce del mio Volere.
- Blog di Axel
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Ora capisco
Non ti capisco
e forse non capisco nemmeno quello che sto facendo.
Continuo a camminare e intanto mi tormento
perché il tempo scorre sul calendario di questa storia
ma nel tuo cuore a volte il gelo porta via ogni nostra gioia
questo volere e non volere
questo cercare e poi allontanare,
gestire a proprio piacere
qualcosa di bello
che si può gestire insieme
Non capisco
il senso di tanta tua dolcezza
che lascia spazio
ad un’improvvisa mia amarezza
ma capisco che quel che vuoi
non è tutto questo…
- Blog di striart
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Diario del Che in Sicilia / 1
(Agosto, Anno del Signore 2009). Dove si narra rocambolica vicenda picaresca, in cui improbabile Pater Familias, dalle brughiere della padana Northumbria, accompagna figlia Unigenita, scaturita dal Millennium Bug, nella remota terra dei Sicani. Dove si viene inoltre a sapere che il Pater Picaro è affetto da devastanti disturbi anarco-liberali e individualisti e da cronica distrazione, la quale ultima pare geneticamente propagatasi alla piccola Picara.
Dove immediatamente il Che, ovvero il Pater, pianifica la stesura del trattato “Lo zen e l’arte di viaggiare con i figli piccoli”. Stenografa su busta di pane il primo capitolo: “Ipercinesi e taylorismo dei bisogni”. E anche il terzo paragrafo: “Le risposte del pranayama”.
Dove, di sfuggita, il Nostro rileva quanto le donne del Sud abbiano i chakras ben allineati.
Dove l’Eroe medita sulla propria nozione di Sud femminile, concludendo che il suo sentore di Sud parte dalla dorsale appenninica tosco-emiliana, in quanto ritiene che gli accenti gallo-padani abbiano purtroppo minore sex appeal rispetto a quelli dal toscano in giù. Infatti si prese come moglie (ora ex) catanese immigrata al Nord.
- Blog di Ezio Falcomer
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L'ipocrita
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Mattino (titolo presuntuoso)
- Blog di Bruno Amore
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