Scritto da © Livia - Lun, 21/01/2019 - 18:19
Sarà perché il vento soffia
un’eco costante
ma è sempre un bisbiglio dolce
che s’insinua sottopelle
ritagliati fuori
dentro un deserto color di neve
color di fuochi
dove la luna affonda con garbo le sue ombre.
Mi è caro il canto di Zarathustra
e quello del pastore, e del poeta disarmato
mi è caro chi si è perso e chi mai arriverà
in questo frinir di stelle
puntando l’armonica stonata verso
luci di città che non conoscono
l’errare in sfumature,
o il punto dove si perde il cielo
prigioniero dei miei occhi
che amano il suo segreto.
Rincorro l'ombra della sua
delicatezza amara.
Non ho altro posto dove stare.
che amano il suo segreto.
Rincorro l'ombra della sua
delicatezza amara.
Non ho altro posto dove stare.
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