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Poesia

Ho rubato

Dal dormiveglia dell’alba
ho rubato un raggio di sole.
Dalla brezza del mattino
ho rincorso un alito di vento.
Nel brunire ho accarezzato
il rosa del tramonto.
Dal blu della notte
ho raccolto due stelle …
La luna si specchia nel mio animo
in un cocktail di natura.
E il tuo sorriso,
i tuoi occhi,
il tuo respiro
s’intrecciano
riempiendomi d’amore.

 

Mi chiede - come sta?

 Mi chiede - come sta?
E vorrei rispondere
- io non sto io non vivo
sono presunta
ho gli occhi che ardono di un'altra luce
 
 
eppure sorrido e dico
- abbastanza bene grazie
e gli parlo dell'ultima notizia della nuova legge
lo faccio adeguatamente rispondo
in modo consono ed arguto
 
 
quando me ne vado pensa
- che donna intelligente
mentre io torno a scontare
l'inesauribile condanna
per aver taciuto
- ancora e ancora
 
 
 

Mai una sosta

Vado a stima degli occhi.
 
Stanno poggiati allo sguardo
bussola e gesti cardinali.
 
Nell’era dei tasti, il topo è l'ago
e timone.
 
Dal mistero elettrico le finestre
provocano luogo e fragranze
nella pagina.
 
C’è pressione
in quell'essere: che abbia!

il pianto di un bimbo

dove nascono i sogni?
come finisce la gioia?
dal pianto nasce 
la disperazione,
per un momento
di vita, un voto si fa...
siamo nati soli,
e soli perirono
i pensieri e le azioni nostre,
con cuori laceri 
e ingrigiti dal fato,
per ciò in cui
credevamo...
e le musiche 
di altri tempi?
le litanie di terre lontane
ne ho nostalgia,
di tempi e luoghi
che mai ho veduto..
si fermano nel tempo
e nello spazio,
come pezzi colorati di collage,
uniti a caso dalle mani
di un bimbo..
un bimbo sorridente
che fretta di crescere non ha...
giudico
i pezzi di specchi infranti,
cercando di metterli
a posto nel loro ordine
naturale, ma mostrano solo
frammenti
d'immagini sfogate...
un passato da narrare
torna poco credibile...
credo anch'io di esser
come un bimbo
che non ha coscienza
di se,
sentendo il disagio
per presenze
andate...
affogo le urla nel pianto,
portando le mani alla testa...
so di essere un uomo
che crebbe troppo in fretta,
con unico il calore di una lacrima
che scende piano piano....

Cose Così [per non precipitare]

 
Ticchettio di questo tempo tiranno
che incide il mio volto di canzoni,
fiaccole accese, viavai di discese
volo d'azzardo per non precipitare.
 
Manuela
 

Io sto bene e tu ?

cortesi convenienze d'uso antico
per rimarcare solida amicizia
si scambiano signori per la strada
don ciccio don nicola come s'usa

citare due persone assai per bene
e queste in verità quanto gentili
hanno formato più generazioni
fra prole nipotini e pronipoti

di questi eredi in buoni intendimenti
rivivo gran momento soddisfatto
da ricorrenti note di consenso
e se chiedessi nostra condizione

vivo in alone d'elevata sorte
sono felice per le note aggiunte
nel pentagramma musicale poste
in un respiro che non ha confini

e negli anfratti d'anima riposte
introspezioni come un fuoco accese
carezze per il cuore e per la mente
sono fonti di dolce ispirazione

ricordi di fanciullo e del presente
vita trascorsa insieme ai genitori
oppure con l'amata del destino
mano con mano assieme ai nostri figli

quest'è l'appunto da tenere a mente
da conservare sempre per semente

 

Copyright © Lorenzo 7.6.10

Sto bene anch'io

Tu stai bene ed io come sto?
Sto bene anch’io. Dico sempre così,
che poi, chi mi da la forza davvero non lo so
ma a chi mi chiede se sto bene, dico sempre di si.
 
E così nessuno sa del mio fardello;
è ingombrante e pesante sulle spalle.
Vorrei esplorare lidi e cieli come libero uccello
ed estasiato mi perdo nel volo di danza di farfalle.
 
Non cambia nulla; ma posso cambiare io
se quando dico che sto bene lo dico col sorriso,
perché il male peggiore non è certo quello mio
e, a chi soffre davvero, il dolore glielo leggi in viso!
 
Perciò ricominciamo. Io sto bene tu come stai?
Sto bene anch’io perché ho voglia di una risata,
perché ho teso una mano come non ho fatto mai,
perché mi voglio illudere che la mia vita sia cambiata.
 
 
 
          

quando mi baci

 
Quanto mi baci
quando mi baci
e come e dove
io
non lo so dire
ma ti dono il mio tempo liquido
e tu lo bevi
tutto d'un fiato

L come Luce

 Tracima la luce
invadendo la stanza
 
 
una lenta penetrazione
dell'essenza
 
 
finché ogni cosa
-ciascuna cosa-
non è disvelata.

Oro di asfodeli per Stella

Stanotte ho un appuntamento con Luna,
è un appuntamento speciale.
Nel chiarore della notte di pieno ferragosto,
illuminato da lampioni di stelle,
Luna mi presenterà Stella ed io l’accoglierò
tra le mie amiche notturne con un sorriso,
un inchino ed un mazzo di asfodeli giallo zafferano.
Chiederò all’unico grillo dei pressi,
provetto violinista nottambulo, di mettersi il frac,
uscire sul prato e intonarle una serenata.
E mi addormenterò così, con l’oro degli asfodeli
riflessi nell’argento del sorriso di Stella.
 
*dedicata a Elena, giovane stella che ha ripreso a brillare
 

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