Scritto da © Wingdings - Ven, 20/05/2011 - 01:09
Ritorno all'alba
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Scritto da © Wingdings - Dom, 14/11/2010 - 02:10
A braccia conserte
Niente.
Il pensiero blocca la mente
Sente avvizzire i passi
Massi a rotolare in salita
Dolce vita.
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Scritto da © Wingdings - Lun, 18/10/2010 - 22:55
La macchina del tempo
...
Da un po’ mi capita di scomparire
di vagare e nel mentre del rileggere
improvvisamente
ritornare.
di vagare e nel mentre del rileggere
improvvisamente
ritornare.
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Scritto da © Wingdings - Mar, 13/07/2010 - 02:02
Crack
...
Come un muro caduto,
squarciato, di silenzio innominabile.
Un muro quadrato.
Il mondo
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Scritto da © Wingdings - Mer, 30/06/2010 - 02:11
Se arriva qualcosa, non sono io.
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Scritto da © Wingdings - Mar, 23/02/2010 - 23:58
Popcorn e patatine
...
Non ti ho mai vista
come stasera
con quella luce diagonale
proiettata
da una macchina da presa
spenta.
Mi hai mostrato
la pellicola di un film
già visto
e io ho comprato
popcorn e patatine.
La vecchia cassiera
ha sempre avuto
due figli a carico
e il marito
ha sempre continuato
a giocare a tressette.
Ricordi
come si abbracciavano
le coppiette fresche,
mentre l'acqua pioveva
sulle vite boccaccesche,
come si chiudevano
di botto i portoni
all'accendersi d'una luce
alla finestra.
Ricordo
come s'alzava la terra
quando l'asfalto non esisteva
e mi chiudevi gli occhi
per nacondermi
al passaggio
del vento.
Ma la vecchia cassiera
ha sempre avuto
due figli a carico
e il marito
ha sempre continuato
a giocare a tressette.
Dal balcone
ti ho aspettata per anni,
con la stessa camicia,
con lo stesso maglione.
Sono cresciuto
tra vasi di geranio
e magliette di cotone.
E quando mi chiudesti gli occhi
per nascondermi al vento
ero già morto
da non so quanto tempo.
Spegniamo le luci
di questo cinema d'essai.
Sento ancora
qualcuno che ci applaude
mentre la cassiera
chiude il botteghino.
Tra non molto suo marito
scenderà da un urbano,
insieme se ne andranno
come stasera
con quella luce diagonale
proiettata
da una macchina da presa
spenta.
Mi hai mostrato
la pellicola di un film
già visto
e io ho comprato
popcorn e patatine.
La vecchia cassiera
ha sempre avuto
due figli a carico
e il marito
ha sempre continuato
a giocare a tressette.
Ricordi
come si abbracciavano
le coppiette fresche,
mentre l'acqua pioveva
sulle vite boccaccesche,
come si chiudevano
di botto i portoni
all'accendersi d'una luce
alla finestra.
Ricordo
come s'alzava la terra
quando l'asfalto non esisteva
e mi chiudevi gli occhi
per nacondermi
al passaggio
del vento.
Ma la vecchia cassiera
ha sempre avuto
due figli a carico
e il marito
ha sempre continuato
a giocare a tressette.
Dal balcone
ti ho aspettata per anni,
con la stessa camicia,
con lo stesso maglione.
Sono cresciuto
tra vasi di geranio
e magliette di cotone.
E quando mi chiudesti gli occhi
per nascondermi al vento
ero già morto
da non so quanto tempo.
Spegniamo le luci
di questo cinema d'essai.
Sento ancora
qualcuno che ci applaude
mentre la cassiera
chiude il botteghino.
Tra non molto suo marito
scenderà da un urbano,
insieme se ne andranno
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Scritto da © Wingdings - Ven, 19/02/2010 - 01:44
Bungee jumping
...
Nasce all'improvviso
come il volto di un amico
e si trasforma nell'ombra di una pietra
nel deserto.
Nasce,
si muove.
L'onda dell'essere per sembrare
scompare.
Ma è solo un attimo
e mi pare di rivedere
quelle chiese di pietra d'autunno,
quelle strade di quieto diurno
andare.
Ora
trasformo aria in acqua,
rumore in silenzio
d'oltreoceano.
Ritrovo il sembrare per essere,
la metafora del parlare
sbagliando accenti banali.
E' la parentesi sbagliata
d'una espressione matematica
che ha come risultato la vita.
Quelle chiese di pietra d'autunno,
quelle strade di quieto diurno,
morire.
Sebastiano Infantino
Venerdì 7 marzo 2008
Nasce all'improvviso
come il volto di un amico
e si trasforma nell'ombra di una pietra
nel deserto.
Nasce,
si muove.
L'onda dell'essere per sembrare
scompare.
Ma è solo un attimo
e mi pare di rivedere
quelle chiese di pietra d'autunno,
quelle strade di quieto diurno
andare.
Ora
trasformo aria in acqua,
rumore in silenzio
d'oltreoceano.
Ritrovo il sembrare per essere,
la metafora del parlare
sbagliando accenti banali.
E' la parentesi sbagliata
d'una espressione matematica
che ha come risultato la vita.
Quelle chiese di pietra d'autunno,
quelle strade di quieto diurno,
morire.
Sebastiano Infantino
Venerdì 7 marzo 2008
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