blog di taglioavvenuto

Esserci dentro, l’improvviso

una foglia colma

 

moti di sponde

cieli, fiume

 

Mi volevi

Io, che sono nata prima

Ti mandavo il bàcino

 

Però, tu sei di grana dura

Ninì Tirabusciò

di Califano, Gambardella

 

Nell’amore viene meno ogni pensiero di dovere

Così, dici, fummo dispersi

polverizzati noi, ognuno 

l’istante rinnovato

Come attraversasse le mura

la voce rotta e lontana

duettasse col piano ed il sereno del mare

 

Oggi è sabato in questa nostra Utopia

senza proibizioni

un sabato semplice come quello dei bancari

 

 

L’avevo vista, scorta, potuta osservare non visto, nella più visionaria, nuda, cruda, paludata, fantasiosa, fredda, limpida, ottimistica, irriconoscibile, immemorabile apparizione. Ma chi ?

Già, la Sorca!

Non sapevo allora, appena dodicenne, esattamente cosa fosse, né lo so oggi. 

A luna

tu a guard

è china de pertuse

 

ce puoi vedè

 

E mi non

finché un è mort

l’ha fatt

e falegnem