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4- Muta

Muta. Sull’entrata!
Sarà che piove
piove
sul sale,
piove sui pini
su i mirti
su le ginestre
su  i ginepri

piove su i nostri volti
su le nostre mani

su i nostri vestiti
estivi
 

su i freschi pensieri

Il caffè nel riso

Improvvisa, come l'onda uno scoglio
la bellezza del muro stretto screpolato
alto
colore del mattone
 
l’occhio non sa che altro
la bocca t’assapora
il caffè nel riso
 
 

Ora

Ora, che non hai più da esser gravida,
allattare
che ci siamo accordati che uno
basta e avanza
e alla sera
si può arrivare col caffè
che pur nella complicità è bene che ti manchi,
ho un posto assicurato,

Le sere

D’estate, i gelsomini
ai muri di calce
le sere
 
io a una sigaretta
 
si offriva, barbicati nel medesimo metro
d'oriente
il tappeto di spezie
 
 
 

A.A.Ancora.

Sole alle spalle. Le sonde dicono c'è acqua.

Dona_i_Ocell.jpg
Me ne sto andando, bruciando; una scia verdeblu di kerosene mi ha spinto dove il silenzio è fatto
di silenzi, non sai se è vita quella che ti passa accanto. Oggi ho pranzato con pasticche di piselli e mais. Domani, forse, di piselli e soia. Prima di partire, avevo comprato un Bold, della Blackberry.

Le mie cose, rose

 

Che c'è

sul bordo del giorno

il vento

che ti sfigura il volto

il bacio

o l'urlo

da cui il membro ancora chiuso

E' di abeti

E'

di abeti

che salgono

poi la macchia

eucalipti

il polmone

una strada di sera

la neve

 

Sui bordi

un cinquantino che arranca

la città,

sarà senza luci?

 

C'è pace, una sierra

sono cime di piante

Erano così profondi i portici

I
Erano così profondi i portici
da non immaginarne
le Cinque nei domani
specchi, messi in fila
i rivi violodorata
 
stecche metalliche d’ombrello
i salti
Il piede, bruma d’assalto

Così viene, il mattino

Non mi resta che il bosco per cantare
 
Le braci negli occhi
quel fumo di essenze
che ognuno una volta per tutte conosce
 
Un manto si stende
la sera
godendo la sua pienezza
 
Così viene, il mattino
 

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