blog di luccardin

 
Se penso che anche noi
avevamo un nome
una storia da conquistare
ad un passo dalla riva
le vele erano già lontane

 
Non si sazia l’anima
quando riversa lo sguardo in terra
e trova sassi polvere sterpaglia

 
La porta dell’amore s’apre
lungo i grappoli di stelle
che d’infinito pone l’universo.  

 
Non si può estirpare la luce al giorno e farne ombra
misera schiavitù del vivere
è il funebre fato

 
Nel tuo sguardo
ho visto la morte e la vita
se il tuo amor brama l’innocenza
il mio cuor sia il tuo pasto

 
I pioppi imbottiti di solitudine
nelle pigre ore del mattino
vivono di sola nebbia.
I letti a foglie sui sentieri d’ottobre

 
Il cielo ancora pieno d’estate
regala il suo ultimo brindisi di sole
la quotidianità del vivere mal s’adatta

 
Legami nel tuo pensiero
il tempo prima o poi finirà
chiede un’altra vita.
Fuori dal sogno
non ci sono stelle

 
Sei simile al vento
ami le notti e il buio dei poeti
Strana la timidezza che ti sente vicina
come un bacio di una mamma

 
Le ore della notte germogliano silenzi
gli occhi ancora a giorno
non chiedono riposo.
É così breve e incerta