blog di live4free

Ma tu pensami.

Mentre io ti intreccio come un filo d’argento

tra le mia ciglia infinite.

Ti intravedo come il riflesso di una luce di taglio

che a tratti mi abbaglia e si rimescola alla mia dolce inerzia.

E ti rivolgo il desiderio mio esclusivo e muto

 

Tre minuti d’impotenza mi annientavano.

E il dolore del mio petto squarciava un cielo ancora nero

ma non un solo santo vidi accorere in mio aiuto.

Quante lacrime soffocate possono ridare l’innocenza

al volto d’un bambino?

Aspettami sulla soglia di quest’inferno che mi porto dentro.

Guardami. Guardami e non piangere

_che le lacrime ci serviranno dopo_

Guarda come mi consumo l’anima

e come evapora lenta la voglia di un’alba nuova.

 

Ti ritrovo in certi attimi

incastonati tra le lunghe file di ore gemelle.

E diventi voce di sottofondo

candido incanto

dietro ai miei silenzi di vetro _meravigliosi nascondigli.

Mi fermo lì

sull’orlo instabile del tempo

E’ che mi appaiono più forti le piccole luci

quando ho gli occhi immersi nel buio

e i suoni lontani divengono compagni d’armi

complici e sordi.

Il silenzio si scioglie nei grani di un rosario spezzato

eco che lento si ripete e si disperde.

Un implosione di sensazioni che si rincorrono alla rinfusa.

Tensione in bilico perfetto

fra la voglia di dire e il timore di farlo.

L’indecisione fra i battiti accelerati

di accarezzare quelle parole con la voce o ricacciarle in gola.

Strappami senza esitare dai miei giorni identici e perfetti
e trascinami in un dedalo senza uscita d'ombre scarlatte e informi.
Spogliami di quei sacri teoremi che mi ricoprono 
come un pudico manto di innaturali rose senza spine

Non è il tempo della lontananza a parlarmi di te

lo fanno i tuoi respiri

quelli che mi sono rimasti attaccati sulla pelle

quando mi sfioravi da lontano.

E i  tuoi sguardi

che hai tenuto fissi su di me

Mandami via

che io non voglio essere salvata e tu lo sai

Non vedi come te lo faccio bene il male,

quando il cuore mi si chiude così stretto

da non lasciare spazio a nulla più.

Mandami via